Lei si chiama Isis e Facebook le blocca il profilo

In questi tragici giorni con gli attentati di Parigi l'attenzione al terrorismo islamico in occidente è massima così si moltiplicano gli allarmi per pacchi bomba ma anche le segnalazioni di presunti estremisti legati al sedicente Stato Islamico. In questo momento dunque chiamarsi Isis per un'azienda ma ancora di più per una persona non è certamente un buon biglietto da visita. Lo sa bene Isis Anchalee, protagonista suo malgrado di un grosso errore di valutazione da parte di Facebook. La donna, una ingegnere residente in California, infatti si è vista bloccare il proprio profilo sul noto social network proprio a causa del suo nome. Secondo l'azienda infatti quel nome poteva significare un appoggio agli estremisti di Abu Bakr al-Baghdadi peccato però che Isis, oltre ad essere l'acronimo di molte cose, è anche un nome femminile che prende origine da Iside, dea egiziana della fertilità.

"Facebook pensa che io sia una terrorista. Sembra che mandare una foto del mio passaporto non sia sufficiente a sbloccare il mio account" ha scritto la donna su twitter. In effetti come ha raccontato lei stessa, nonostante l'invio di diverse email di protesta, con relativa scannerizzazione dei documenti, da Facebook non era arrivata nessuna risposta. Proprio grazie a twitter, dove il suo messaggio è stato rilanciato più volte, infine la situazione si è sbloccata. A risponderle infatti è arrivato Omid Farivar, ricercatore del colosso di Menlo Park, che si è scusato per l’inconveniente assicurando: “Ho riferito il tuo caso alle persone giuste e stanno lavorando per risolverlo”. Dopo qualche ora lo stesso ricercatore ha confermato che il profilo di Isis Anchalee era stato finalmente sbloccato.