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Rivolta nel carcere di Ancona, i detenuti protestano per il sovraffollamento e danno fuoco alla struttura

Sovraffollamento delle celle e mancanza di riscaldamento hanno esasperato i detenuti del penitenziario di Montacuto ad Ancona, che hanno scatenato risse e bruciato lenzuola per denunciare le precarie condizioni in cui versa la struttura.
A cura di Daniela Caruso
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Una ventina di detenuti ha messo in piedi una vera e propria rivolta nel carcere di Montacuto, ad Ancona. A scatenare la protesta, iniziata ieri sera, le condizioni di sovraffollamento in cui versa l’istituto di detenzione. I carcerati hanno incendiato alcune celle e dato fuoco a diverse lenzuola per denunciare, appunto, la situazione di emergenza in cui si trovano a vivere. Non sarebbero rimasti feriti né gli agenti della Polizia Penitenziaria che erano presenti in quei momenti, né i detenuti che hanno iniziato a esprimere il proprio dissenso.

Per ripristinare la situazione, sono intervenuti anche diversi poliziotti in tenuta antisommossa. Già da tempo si stavano denunciando le condizioni precarie di vita dei carcerati, che si ritrovano a condividere la cella con più persone del dovuto. Poco spazio, per tanti uomini che a stento riescono a mangiare e a dormire in una manciata di metri quadri. A mettere sotto la lente di ingrandimento la precaria situazione il segretario del Sappe, Aldo di Giacomo. La protesta è scaturita anche dalla mancanza di riscaldamento nella struttura, che avrebbe portato all’esasperazione i detenuti, i quali hanno cominciato a sbattere le gavette contro le grate e ha mettere in piedi delle risse, in seguito anche a un malore accusato da un compagno di cella. Sono arrivati i medici a controllare l’uomo: l’atmosfera si è surriscaldata ulteriormente, fino poi a degenerare. Gli altri detenuti che non hanno preso parte all’incendio, si sono limitati a battere oggetti contro le celle del penitenziario.

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