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Quantitative easing, Visco: “Dobbiamo condividere i rischi”

Il governatore della Banca d’Italia commenta la decisione della BCE di immettere 60 miliardi di euro di liquidità ogni mese nelle economie dell’Unione.
A cura di D. F.
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"Dobbiamo condividere i rischi del quantitative easing". Ad auspicarlo è stato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, intervistato dal Bloomberg tv durante il summit di davos, in Svizzera. "In primo luogo – ha detto Visco – la discussione ieri ha stabilito che questi strumenti sono legittimi. In secondo luogo che vanno usati ora. Terzo che i rischi vanno condivisi. Penso – aggiunge – che alla fine dobbiamo condividere questi rischi perché siamo un'Unione e dobbiamo avere fiducia e costruire la fiducia. Tuttavia c'è anche da considerare la questione che non siamo un'Unione di bilancio. E questo, nella mente di qualcuno, ha costituito una condizione importante. Allo stesso tempo non sono preoccupato per questi rischi, perché alla fine li copriremo e avremo asset a sufficienza". L'auspicio di Visco è quello di "fare progressi come unione". In tal senso l'avvio del QE "è un buon punto di partenza".

La dichiarazione di Ignazio Visco arriva all'indomani del lancio, da parte di Mario Draghi, del "quantitative easing": si tratta dell'immissione di liquidità nell'economia europea che, nel giro di alcuni mesi, dovrebbe avere come conseguenza il deprezzamento della moneta unica, la creazione di inflazione e l'abbassamento dei tassi. Si tratta di uno strumento non convenzionale di cui proprio Draghi aveva accennato nel corso del 2014: la Bce acquisterà titoli di stato per circa 60 miliardi di euro al mese da marzo 2015 a settembre 2016. Ciò consentirà di aumentare la moneta circolante consentendo – almeno nelle previsioni della banca Centrale Europea – una ripresa dell'economia. Va precisato, tuttavia, che la BCE si accollerà solo il 20% degli acquisti, mentre il restante 80 spetterà alle banche centrali nazionali.

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