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Speranza al congresso di Articolo Uno: “Le forze di centrosinistra scelgano un percorso comune”

Il segretario di Articolo Uno apre il congresso del suo partito con un lungo intervento in cui detta le priorità del centrosinistra e invita a “superare l’attuale articolazione” della coalizione e trovare un “percorso comune” per battere la destra.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Dopodomani saremo a Milano alla grande manifestazione del 25 Aprile al fianco dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani", perché "il valore supremo dell’antifascismo va coltivato ogni giorno". Comincia così e soprattutto da qui il discorso del ministro della Salute e segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza, che apre il congresso del suo partito. Moltissimi i temi affrontati in oltre un'ora di intervento davanti ai principali leader del centrosinistra e dei sindacati. A partire dalla guerra in Ucraina, su cui Speranza non usa giri di parole: "Si tratta di un’aggressione ingiustificabile. Un atto scellerato commesso in violazione a tutte le norme del diritto internazionale". Ora serve "un immediato cessate il fuoco", ma intanto "è doveroso sostenere l'Ucraina", perché "non ci si poteva e non ci si può voltare dall’altra parte".

L'Europa, secondo il ministro, "deve fare di più per costruire la pace". È un bene che si punti a costruire "un sistema di difesa autonoma", ma attenzione: "Una corsa nazionalista al riarmo sarebbe un errore molto grave e darebbe una risposta sbagliata alla domanda legittima di sicurezza e di pace che oggi purtroppo si ripropone", continua Speranza. E sui due temi, intrecciati, di caro energia e sanzioni alla Russia, il leader di Articolo Uno aggiunge: "Non possono essere le fasce più deboli dei nostri Paesi a pagare il prezzo di uno shock energetico aggravato dalla guerra scellerata di Putin". E se l'Europa non decide sul tetto al prezzo del gas "non possiamo restare a guardare", bisogna tassare gli extra-profitti "ora che le persone non riescono a pagare le bollette", ora che "l’inflazione si mangia gli stipendi e riesplode la questione sociale".

Speranza spiega anche quali sono, dal suo punto di vista, le questioni importanti da cui la sinistra deve ripartire: "La questione sociale, le condizioni materiali di vita e di lavoro delle persone, l’aumento, nelle nostre società, di intollerabili disuguaglianze". Si tratta di "una bomba a orologeria" da disinnescare. E poi la questione del Mezzogiorno, la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Qui Speranza si sofferma: "Stesso salario e stessi diritti tra uomini e donne – dice – Non è uno slogan, è un dovere".

Sul lavoro c'è molto da fare: "È urgente disboscare l’attuale giungla delle forme contrattuali chiudendo la stagione della precarietà e della frammentazione, i lavoratori non possono essere lasciati soli – continua il ministro – Vanno affiancati nella lotta per tutele certe e comuni, per la garanzia di diritti fondamentali a prescindere dalla forma contrattuale, per livelli salariali dignitosi, per il diritto alla formazione permanente". E poi il tema dei diritti civili: "Attendiamo ancora una legge contro l’omotransfobia, contro tutte le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere". Il razzismo e l'antisemitismo che ritornano e la proposta di Ius Soli.

"Cosa è la sinistra se non lotta per dare sempre più dignità e valore al lavoro, per promuovere i diritti sociali e i diritti civili, per abbattere qualsiasi forma di discriminazione e razzismo? – chiede Speranza alla sua platea – Occorre ricostruire grandi partiti popolari portatori di una chiara e definita visione della società". Poi sottolinea la necessità di una legge elettorale proporzionale e rilancia: "La sinistra, oggi, o è ambientalista o è ferma in un altro mondo, in un altro secolo". E ancora: "Oggi è il tempo della sinistra, perché si può riaprire nella società italiana uno spazio politico dove accogliere milioni di elettori che avevano scelto l’astensionismo o l’espressione di un voto di protesta".

Secondo Speranza "la destra può essere battuta" ed "è il tempo di una sinistra che torni a vincere", poiché "il consenso di chi in questi anni si è allontanato non per convinzione, ma per sconforto, si può riconquistare". E ancora: "È l’Italia dei beni comuni quella che dobbiamo proporre alle prossime elezioni politiche, costruendo un progetto adeguato che sappia essere radicalmente alternativo alla destra". Per il leader di Articolo Uno serve "una grande forza popolare e in grado di restituire rappresentanza sociale al mondo del lavoro".

Poi conclude con uno sguardo in avanti, a breve termine, puntato sul futuro della sinistra italiana dal punto di vista prettamente pragmatico: "Alla fine delle agorà democratiche servirà un passo più politico di inclusione, di apertura e di rilancio per superare l’attuale articolazione del centrosinistra e aprire davvero una nuova stagione – spiega – Una stagione in cui unire in un percorso comune anche in Italia le forze che già convivono in uno stesso gruppo, a Bruxelles e nel Parlamento europeo". Poi la chiusura dedicata a Guglielmo Epifani, con gli occhi di Speranza gonfi di lacrime di commozione.

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