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Perché è stato indetto lo sciopero dell’8 marzo per i diritti delle donne

Uno sciopero non solo dal lavoro ma una protesta sociale e politica in più di 70 paesi del mondo per dire ancora una volta no alla violenza sulle donne e alle discriminazioni di genere in ogni settore.
A cura di Antonio Palma
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Non è uno sciopero come gli altri quello indetto per l'8 marzo in Italia e in altri 70 Paesi del mondo in occasione della Giornata internazionale della donna: non si tratta infatti solo di un classico sciopero dal lavoro ma di una protesta sociale e politica per dire ancora una volta No alle discriminazioni di genere sul lavoro e in ogni attività quotidiana con cui le donne devono fare costantemente i conti. Centinaia di associazioni di donne e sindacati in tutto il mondo, dall'America all'Asia, passando per l'Europa,  hanno aderito all'iniziativa, proclamando un’astensione da ogni attività anche informale o gratuita con l'obiettivo di non far spegnere i riflettori sulle tante forme di violenza di genere dopo la reazione globale innescata dallo scandalo Weinstein.

"Vogliano unire le tante voci del #MeToo nella forza collettiva del #Wetoogether" hanno spiegato dal movimento Non Una Di Meno (Nudm), riferendosi  alla campagna avviata soprattutto online con i racconti di singole donne che hanno rivelato di essere state molestate. Proprio da quel movimento e con un gioco di parole sull’inglese "Noi insieme", è nata questa iniziativa globale di trasformare le singole denunce e lotte personali in un’azione collettiva per la giornata dell’8 Marzo. In Italia la mobilitazione è sta curata proprio dal Movimento Nudm che ha spiegato: "Nelle 24 ore del giorno 8 marzo tutte le lavoratrici del pubblico impiego e del privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale generale". A fornire la copertura sindacale  in Italia è stata l’Unione Sindacale di Base (Usb) che ha indetto per oggi uno sciopero generale di 24 ore nei settori dei trasporti, sanità, scuola e servizi locali che potrebbero mettere a rischio gli spostamenti nell'arco della giornata .All'astensione dal lavoro hanno aderito anche l’USI Lavoro Privato e i Cobas lavoro privato.

Numerose anche le iniziative nel mondo in tutta Italia con picchetti e cortei. La manifestazione più grande nel nostro Paese è a Roma dove ci sarà un corteo da piazza Vittorio a piazza Madonna Di Loreto questo pomeriggio alle 17 a cui parteciperanno anche personaggi dello spettacolo come l’attrice Asia Argento, una delle prime ad accusare Weinstein negli Stati Uniti. "Scendiamo in piazza contro la discriminazione delle donne in tutti gli ambiti: dalle condizioni salariali alla violenza sul lavoro, contro la precarietà a cui le lavoratrici sono particolarmente esposte, contro il carico di lavoro domestico non retribuito e al lavoro di cura che pesa in modo sproporzionato sulle donne e l’imposizione dei ruoli di genere. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite" hanno spiegato dal movimento  che si ispira a “Ni Una Menos”, nato nel 2015 in Argentina contro i femminicidi e la violenza maschile sulle donne. "La marea femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne. L’8 marzo incrociamo le braccia interrompendo ogni attività produttiva e riproduttiva: la violenza maschile contro le donne si combatte con una trasformazione radicale della società" hanno sottolineato ancora dal Movimento femminista, raccogliendo le iniziative che si svolgeranno per la giornata delle Donne  inun elenco consultabile online.

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