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Turistificazione ed emergenza abitativa, la vicesindaca Lieto: “Napoli non diverrà un parco giochi”

La Vice Sindaca prende posizione sul processo di turistificazione: “Dobbiamo mantenere il centro storico di Napoli popolare, la città può resistere”. Annunciato un piano di controlli su case vacanze e B&B, il Comune chiede la legge nazionale: “Dobbiamo poter evitare la concentrazione di case per turisti”
A cura di Antonio Musella
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Dopo aver mostrato gli effetti del processo di turistificazione che sta attraversando la città di Napoli ed il suo impatto sul mercato degli affitti, che ha generato una vera e propria bolla speculativa, Fanpage.it ha deciso di intervistare la Vice Sindaca di Napoli, con delega alle politiche per l'abitare, Laura Lieto. Sul piatto molti argomenti dai risvolti sociali importanti, come l'emergenza legata agli sfratti, con oltre 10 mila procedure esecutive previste in città, la concentrazione di case vacanze e B&B nel centro della città, ed ancora la prospettiva delle politiche dell'abitare in città, mentre una crisi legata al diritto alla casa sta attraversando tutte le grandi città italiane.

Vice Sindaco solo nel centro della città 8000 appartamenti sono destinati esclusivamente ai turisti, questo ha provocato una bolla speculativa sul mercato degli affitti, siete consapevoli della dimensione del probelma?

Sì assolutamente, il governo della città non è solamente consapevole ma abbiamo fatto una serie di azioni, la prima è un'azione politica, quella di aderire ad una coalizione municipalista che chiede al governo nazionale una legge per il settore. Abbiamo messo in piedi una serie di proposte sul tema generale dell'abitare, la prima richiesta in tema di affitti brevi è quella di una legge quadro di regolamentazione su questo versante. Una legge che deve riconoscere la capacità ai Comuni di intervenire sulle forme estreme di concentrazione di proprietà immesse sul mercato degli affitti turistici. Il secondo aspetto è quello di regolare le forme di concentrazione eccessive in alcune zone rispetto ad altre che non hanno pari concentrazione. Un'altra cosa che abbiamo chiesto è che si intervenga con un inquadramento giuridico delle forme imprenditoriali che regolano gli affitti brevi, in Italia la legislazione è ancora molto blanda.

C'è però la possibilità come Comune di fare alcune cose, ad esempio potenziare i controlli amministrativi e fiscali su B&B e case vacanza

Su questo stiamo lavorando, l'assessorato al turismo sta lavorando per una politica basata su dispositivi di controllo. C'è una cosa una cosa importante però che va riconosciuta se si vuole avere un'ottica di governo dei processi di turistificazione, noi non dobbiamo intervenire solo sulle forme tipicamente turistiche, come la casa in affitto o il proliferare di un certo tipo di commercio. Intanto ci vuole una politica che mantenga l'abitare popolare nel centro storico. Questo è molto importante, il centro storico di Napoli ha tra le sue attrattive la caratteristica di essere un centro storico abitato.

Solo nel 2023 in città sono previsti 10 mila sfratti, è un po' difficile mantenere il centro storico popolare davanti a questi numeri 

Questo è un problema molto importante che riguarda Napoli e le altre grandi città italiane. Noi ci siamo attrezzati destinando risorse innanzitutto per l'emergenze. Abbiamo delle politiche di sostegno come può essere l'esperimento del condominio sociale che adesso cominceremo a fare in centro storico. Abbiamo messo risorse per dei voucher che sono una forma di sostegno immediato per chi è in queste condizioni ed ha chiaramente i requisiti necessari. Certo non sono queste delle misure che ci consentono di fare fronte ai numeri del fenomeno. Io penso che davanti alla complessità e l'urgenza dei problemi che affrontiamo, è tale che tutti noi dobbiamo fare di più.

Questa città rischia davvero di diventare un parco giochi senza più la vita dei residenti?

Io su questo devo dire, in maniera per nulla semplice e non naif, ho molto fiducia in Napoli. Napoli ha un carattere estremamente resistente da questo punto di vista. Il modello Disneyland, quello del "parco a tema" è un modello a cui guardare in prospettiva come un obiettivo verso il quale non andare, questo certamente.

Ma il "carattere" di Napoli può essere più forte di una bolla speculativa che con milioni di euro ne sta trasformando il volto?

Io non ho solo fiducia, ma credo di essere sufficientemente consapevole della vastità e della complessità dell'emergenza abitativa a Napoli. E' chiaro che noi guardiamo al problema della bolla speculativa del centro storico dentro il quadro più complesso di una politica dell'abitare che stiamo costruendo. Abbiamo investito 350 milioni di euro del PNRR sui rioni della legge 167, a San Giovanni, a Ponticelli, a Scampia, andremo a rigenerare più di 1300 appartamenti per una comunità di quasi 7000 persone. Pensiamo che l'intervento su quelle che una volta chiamavamo le periferie, possa essere un grande fattore di riequilibrio anche degli squilibri che si verificano nelle aree centrali della città. Abitare Gianturco, abitare Poggioreale, abitare Ponticelli, che sono poi parti di città con caratteristiche speciali, di spazio, di possibilità dal punto di vista dell'efficientamento energetico, sono grandi superfici. C'è molto da lavorare, ma mi preme inquadrare il problema nell'arco di una cornice più articolata in cui leggere questi fenomeni. Noi ci proviamo.

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