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Covid 19

Napoli, i cinesi e il vaccino Covid: come stanno le cose in realtà

La comunità cinese a Napoli respinge ogni ipotesi sul traffico di vaccini Covid: “Non esiste alcun mercato clandestino, chi rientra in Cina può vaccinarsi”. Il farmaco non è sul mercato in Cina, ma viene somministrato dal governo. Il governo cinese ha autorizzato la somministrazione del vaccino sperimentale della Sinopharm anche ai cittadini residenti all’estero.
A cura di Antonio Musella
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Il (basso) livello di contagio da Covid 19 della comunità cinese a Napoli ha tenuto banco negli ultimi giorni, un tema su cui si sono sviluppate molte teorie e molte ipotesi, alcune fantasiose, altre prive dei necessari riscontri. E dire che la comunità sinonapoletana durante il periodo di emergenza pandemica ha dato un contributo tutt'altro che marginale alla cittadinanza partenopea. Numerose infatti sono state, soprattutto in primavera, le distribuzioni gratuite di mascherine   da parte della comunità cinese in diversi quartieri della città, proprio mentre nei negozi e nelle farmacia le mascherine erano diventate introvabili e spesso proprio dai commercianti,si evidenziavano fenomeni di speculazione sui prezzi al dettaglio.

La questione parte da un elemento: in Cina esiste già il vaccino contro il Covid-19, quello della Sinopharm con un'efficacia all'86%, quindi i cinesi residenti in Italia che rientrano nel proprio paese per un breve periodo possono vaccinarsi e poi rientrare in Italia.

La comunità cinese: "Nessun mercato clandestino dei vaccini"

Per capire meglio la situazione abbiamo contattato Wu Zhiqiang, portavoce della comunità cinese in Campania che anche attraverso una nota, ha spiegato cosa sta succedendo: "Non c'è nessun mercato clandestino dei vaccini – spiega Wu – ne tantomeno i cinesi sono immuni al virus. Semplicemente nel nostro paese da alcuni mesi è c'è già il vaccino ed alcuni cinesi che vivono a Napoli e che hanno fatto rientro in Cina nei mesi scorsi, si sono potuti sottoporre alla vaccinazione". Un spiegazione semplice che sembra spegnere del tutto le tante voci e teorie sviluppate sul tema. "Non ho alcun elemento che mi può portare a dire che esiste un mercato clandestino del vaccino cinese a Napoli – afferma Wu a Fanpage.it – se avessi avuto notizie di un fenomeno del genere, come mio dovere, mi sarei dovuto recare dalle forze dell'ordine a denunciarlo. Con la riapertura delle frontiere nei mesi scorsi chi ha potuto rientrare in Cina si è sottoposto a vaccinazione secondo le norme, anche molto ferree, che il governo cinese ha stabilito. Tutto qui".

D'altronde esistono casi acclarati nel nostro paese di cittadini cinesi residenti in Italia, che sono rientrati per un breve periodo in patria e si sono sottoposti a vaccinazione. Come riporta "La Nazione" a Prato una giovane mamma, Xu di 29 anni, è rientrata in Italia da poche settimana dopo essersi sottoposta a vaccino. La donna lavora nel settore tessile della città toscana ed ha specificato che in Cina: "Il vaccino non è ancora disponibile per tutti, è in fase sperimentale e le dosi non sono sul mercato ma vengono somministrate direttamente dal governo".

Il Sinopharm non è sul mercato, lo somministra il governo

Come spiega la giovane mamma di Prato: "I cinesi che risiedono e lavorano all’estero hanno diritto alla vaccinazione, come medici, infermieri, amministratori e dipendenti pubblici e il personale doganale". Il vaccino in Cina, in via sperimentale, è stato somministrato tra settembre ed ottobre, ed un mese dopo viene effettuata la dose di richiamo. Il farmaco della Sinopharm però che non è disponibile nemmeno sul mercato interno cinese, che di certo non è un paese dove certe cose vengono prese alla leggera, appare dunque assai improbabile che a Napoli, in un altro continente, si sia sviluppato addirittura un mercato clandestino.

"C'è stato troppo sensazionalismo – sottolinea Wu Zhiqiang della comunità cinese campana – si tratta di normali procedure messe in campa dal governo cinese per la cittadinanza, compreso chi risiede all'estero". Il vaccino è stato sviluppato dal Beijing Institute of Biological Product, unità del China National Biotec Group di Sinopharm, negli ultimi giorni è stato registrato anche dagli Emirati Arabi.

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