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Addio al muretto di Pulcinella sul Lungomare di Napoli: distrutto dalla mareggiata

La mareggiata che nella serata di lunedì 28 dicembre ha distrutto via Partenope non ha risparmiato un muretto diventato simbolo allegro di quel “teatro all’aperto” permanente che è Napoli: la curva che porta verso il Castel dell’Ovo e su cui solitamente i turisti vedevano un artista di strada interpretare Pulcinella.
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Ci sono luoghi di Napoli che sono delle fotografie permanenti, da molto prima di Instagram e Tik Tok.  Uno di questi è via Partenope, che insieme a via Nazario Sauro, alla via Caracciolo e al porticciolo di Mergellina costituisce il "lungomare di Napoli". Coi forti venti di libeccio che lunedì 28 dicembre hanno spazzato la città e con la mareggiata impressionante che ha colpito via Partenope, un pezzo della cartolina è venuto a mancare: è crollata la curva che porta verso Santa Lucia, quella in cui si vede chiaramente l'isolotto del  Borgo Marinari con il maestoso Castel dell'Ovo, tufo strappato alle montagne e baciato dal mare dalla notte dei tempi.

Si tratta di un parapetto noto ai più perché lì di solito alloca una delle tante "figurine" di questo presepe vivente, di questo teatro permanente che è Napoli: il Pulcinella, uno degli "elementi" di folklore più fotografati in assoluto sia per la zona, sia per la bravura del vecchietto che ne veste i panni, un uomo della zona, che quotidianamente, durante la bella stagione, indossa il camicione bianco e la maschera nera, meravigliosa, che fu di Antonio Petito e di Eduardo De Filippo.

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Dunque il mare ieri non solo ha bagnato Napoli ma l'ha schiaffeggiata con potenza, ricordandole la natura matrigna del meteo che si rivolta contro, cui si deve rispetto prima ancora che polemiche per le scuole chiuse durante un'allerta. Ora toccherà, più che far piani per il futuro, conservare il presente e ricostruire: sono talmente brutte le transenne arancioni, ormai simbolo perpetuo della Napoli sgarrupata che questa zona di Partenope davvero non le merita. Merita invece un impegno immediato per il ripristino dei luoghi. E Pulcinella dovrà presto tornare ad agitarsi sul muretto, allegro, insinuante, ambiguo e beffardo, per ricordare al mondo che Napoli è «nu teatro antico, sempre apierto».

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