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Giulio Giaccio, ucciso per errore dalla camorra: i killer offrono risarcimento, la famiglia rifiuta

Il giovane operaio, 26 anni, fu vittima di uno scambio di persona: il 30 luglio del 2000 a Pianura, periferia Ovest di Napoli, fu ucciso e sciolto nell’acido.
A cura di Valerio Papadia
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Il 30 luglio del 2000 a Pianura, periferia occidentale di Napoli, Giulio Giaccio, giovane operaio 26enne, venne ucciso dalla camorra e sciolto nell'acido: si trattò, però, di uno scambio di persona, visto che Giulio con la criminalità non c'entrava nulla. Indagati per l'omicidio del 26enne si trovano Carlo Nappi e Salvatore Cammarota, ritenuti dagli inquirenti i mandanti e affiliati al clan Polverino (già in passato condannati per associazione camorristica), che hanno offerto un risarcimento alla famiglia dell'operaio: i parenti di Giulio Giaccio hanno però rifiutato quanto proposto dai killer.

La famiglia di Giulio Giaccio ha rifiutato 60mila euro e alcune proprietà

Da quanto si apprende, sia Nappi che Cammarota hanno offerto 30mila euro a testa, per un totale di 60mila euro, alla famiglia di Giaccio; in più. ai parenti della vittima innocente di camorra sarebbero stati offerti anche alcuni immobili per un valore complessivo di 120mila euro. La famiglia del 26enne ha rifiutato il risarcimento, intenzionata fermamente ad ottenere giustizia.

"Onore e rispetto per la famiglia di questo ragazzo che viveva onestamente e che ha rifiutato il risarcimento dei camorristi. L'unico vero risarcimento è una condanna durissima all'ergastolo per chi ha ucciso senza pietà l'ennesimo innocente. Che questa vicenda sia di esempio per tutti" ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra).

Giulio Giaccio, ucciso con un colpo di pistola e poi sciolto nell'acido

La sera del 30 luglio del 2000, Giulio stava parlando con un amico non lontano da casa sua, al confine tra Pianura e Marano, cittadina della provincia partenopea. Mentre stava per salire in sella alla moto, parcheggiata poco più in là, il 26enne venne avvicinato da quattro uomini, che si qualificarono come poliziotti in borghese, e costretto a salire in auto con loro.

Di Giulio non si è saputo più nulla per 15 anni: soltanto nel 2015, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Giulio Giaccio fu scambiato per un giovane che intratteneva una relazione con la sorella di Cammarota e, per questo, giustiziato: ucciso con un colpo di pistola, il 26enne venne poi sciolto nell'acido affinché il cadavere non venisse trovato.

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