71 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Napoli, la Finanza indaga medici e farmacisti: false ricette per medicine e analisi

False ricette mediche per esami e farmaci: così in 17 prosciugavano i fondi del Servizio Sanitario Nazionale, costringendo i veri pazienti a pagare di tasca propria esami anche costosi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
71 CONDIVISIONI
Immagine

Una maxi truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale ha portato a 17 persone indagate dalla Guardia di Finanza di Napoli: coinvolti farmacisti, medici di base, titolari di centri diagnostici e perfino due infermieri. Sono tutti accusati a vario titolo di truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere. La truffa scoperta dalla Procura della Procura di Nola è risultata "scissa" in due parti: una prima relativa ai farmaci, una seconda per quanto riguarda gli esami medici.

Ricette mediche fasulle per i rimborsi dei farmaci

La truffa relativa ai farmaci seguiva, secondo gli inquirenti, uno schema ben preciso: alcuni professionisti di uno studio medico associato di medicina generale e sei titolari di farmacie di Pomigliano d'Arco si accordavano per "azzerare" i medicinali in magazzino. Venivano così compilate ricette cartacee ed elettroniche, sulle quali venivano applicate le "fustelle" dalla confezioni e messe sulle ricette, per poi spedirle all'Azienda Sanitaria Locale ricevendo così il denaro per i farmaci che non venivano consegnati ma accumulati e custoditi presso le stesse farmacie. Di fatto, il sistema permetteva di incassare denaro per medicinali mai erogati.

Finti esami per "prosciugare" il fondo regionale

La seconda truffa riguardava invece esami fasulli: un medico di base di Pomigliano d'Arco proponeva esami del sangue a domicilio ai propri assistiti, che venivano poi inviati a due laboratori complici. A quel punto, il medico di base prescriveva analisi ulteriori e più costosi di quelli necessari per il paziente, compilando le ricette per soggetti diversi: in questo modo, gli infermieri potevano consegnare i prelievi a domicilio (reali) assieme alle ricette (false) ai laboratori compiacenti, ed in questo modo permettevano al laboratorio di chiedere all'Azienda Sanitaria Locale il rimborso per gli esami stessi. La truffa costringeva, ipso facto, i veri pazienti a pagare di tasca propria per esami importanti, in quanto il fondo regionale che veniva erogato finiva per essere "esaurito" nei primi giorni del mese grazie a questo sistema.

Indagati medici, infermieri, farmacisti e titolari di centri diagnostici

Le indagini della Guardia di Finanza di Napoli hanno portato ad un'ordinanza di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola nei confronti di 17 persone. Nel dettaglio, i destinatari delle misure cautelari sono:

  • un medico di base, sottoposto agli arresti domiciliari;
  • due medici di base sospesi per un anno;
  • sette farmacisti sospesi per un anno;
  • due legali rappresentanti di centri diagnostici destinatari del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per un anno;
  • un ex farmacista e due informatori scientifici del farmaco destinatari del divieto di dimora nel comune di Pomigliano d'Arco;
  • due infermieri sospesi dall'esercizio della professione per conto di enti pubblici e/o privati convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale per un anno.

Sono tutti indagati a vario titolo per truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati, corruzione e associazione per delinquere.

71 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views