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Claudio Mandia morto suicida a New York, le news

Claudio Mandia morto suicida a New York, il padre: “Mio figlio trattato come un criminale”

La famiglia di Claudio Mandia sulla vicenda che ha visto il figlio togliersi la vita a New York, dove studiava: dito puntato contro il college.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Mio figlio trattato come un criminale". Parole durissime quelle pronunciate dal padre di Claudio Mandia, il giovane studente di Battipaglia che si è tolto la vita lo scorso febbraio a New York. I genitori del ragazzo avevano infatti denunciato apertamente, e anche per vie legali, l'istituto statunitense frequentato dal figlio, accusando il personale di comportamenti "inumani" e di "gravissime negligenze", tali che avrebbero spinto il figlio a suicidarsi.

La famiglia: "Era stato messo in isolamento per aver copiato"

La famiglia di Claudio ha ribadito intervistata da "Chi l'ha visto?" su Rai Tre che il giovane fosse stato messo in isolamento, raccontando che al giovane era stato fatto divieto di lasciare la stanza, con i pasti che gli sarebbero stati forniti direttamente in camera, preludio ad una espulsione dalla scuola. Il giovane non avrebbe retto il peso dell'umiliazione, togliendosi così la vita impiccandosi nella sua stanza. Tutto era nato per un compito in classe copiato, in un periodo in cui il giovane, che aveva anche perso un cugino e da poco rientrato dall'Italia per le vacanze di Natale, sembrava essere in difficoltà a scuola.

L'istituto: "Nessun isolamento di Claudio"

La EF Academy di Thornwood aveva già raccontato qualche giorno fa a Fanpage.it la propria versione dei fatti, spiegando che seppur "Claudio soggiornava in una stanza del dormitorio studentesco non chiusa a chiave e in nessun momento è stato messo in isolamento, senza interazioni sociali o accesso ad altre risorse e strutture della scuola", sottolineando che la ricostruzione ipotizzata "contiene numerose affermazioni inesatte" e non basate sui fatti.

Questa la spiegazione completa della EF Academy inviata a Fanpage.it:

Siamo tuttora profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Claudio Mandia e i nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e l'intera comunità scolastica in queste circostanze di inimmaginabile difficoltà. La sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità e curiamo costantemente con estrema serietà il benessere fisico e mentale dei nostri studenti. Ci preme quindi sottolineare che la causa legale presentata diverse settimane fa contiene numerose affermazioni inesatte, non basandosi sui fatti. In particolare, Claudio, che era in attesa dell'arrivo della sua famiglia, soggiornava in una stanza del dormitorio studentesco non chiusa a chiave e in nessun momento è stato messo in isolamento, senza interazioni sociali o accesso ad altre risorse e strutture della scuola. Siamo certi che l'organizzazione e le persone premurose con cui lavoriamo abbiano agito in ogni momento in modo appropriato. Nonostante il nostro dolore per la morte di Claudio, apprezziamo quindi la conclusione del Procuratore Distrettuale della Contea di Westchester che all'inizio di questa settimana ha portato a termine un'indagine approfondita durata otto mesi per esaminare tutti i fatti. Il Procuratore Distrettuale ha stabilito che non ci sono i presupposti per formulare accuse nei confronti della EF Academy o del suo personale dedicato. Rinnovando la nostra vicinanza alla famiglia di Claudio, ci riserviamo per il momento ulteriori commenti.

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