video suggerito
video suggerito

Vigile salva la vita a una donna che voleva gettarsi da un ponte: “Prima di andare via mi ha ringraziato”

Un agente di polizia locale comasco lo scorso 8 novembre ha salvato la vita a una donna che voleva gettarsi da un ponte. In un’intervista ha raccontato di averla afferrata quando aveva già una gamba sospesa nel vuoto.
A cura di Enrico Spaccini
18 CONDIVISIONI
Foto di repertorio
Foto di repertorio

Lo scorso 8 novembre un agente della polizia locale di Sormano (in provincia di Como) è riuscito a salvare la vita a una donna che aveva intenzione di lanciarsi da un ponte. Si chiama Mario Giovine e in un'intervista rilasciata a La Provincia di Como ha raccontato le fasi di quell'operazione che si è conclusa nel migliore dei modi e con la signora che "prima di andare via mi ha abbracciato, ringraziato e chiesto scusa".

La chiamata alla centrale

Giovine ha 56 anni e presta servizio nei comuni di Robbiate, Paderno d'Adda, Verderio e Sormano. Nel primo pomeriggio dell'8 novembre è arrivata la chiamata in cui gli viene comunicato che una donna aveva lasciato un biglietto a casa in cui spiegava ai familiari di aver deciso di togliersi la vita gettandosi da un ponte.

"Abbiamo pensato al ponte di Paderno d’Adda purtroppo più volte protagonista di fatti di cronaca", ha raccontato Giovine indicando il tratto che divide la provincia di Lecco da quella di Bergamo come il punto in cui potrebbe essersi diretta la donna. Arrivati sul posto, infatti, "ho visto questa signora che si trovava a metà ponte", ha continuato l'agente, "c'era diversa gente, ma mi aveva colpito lei".

Il salvataggio con "una gamba nel vuoto"

Così inizia l'operazione. Giovine si è tolto prima la giacca di servizio, "per non mostrarle le insegne della polizia locale", e poi si è avvicinato a quella signora. Proprio in quegli istanti, però, la donna ha scavalcato la balaustra: "L'ho afferrata mentre aveva già una gamba nel vuoto", ha spiegato il 56enne, "l'ho tirata verso di me, ma era veramente molto forte, quindi ho cercato di bloccarla e ho atteso che arrivasse la collega a darmi una mano".

In due sono riusciti a farla allontanare dai punti più pericolosi e a tranquillizzarla. "Ci siamo seduti vicino alla nostra macchina e si è lasciata convincere a essere trasportata in una struttura per farsi seguire", continua Giovine. La donna ha poi spiegato di lavorare come assistente sociale e che ultimamente sta vivendo un periodo difficile, tra lavoro e famiglia. "Pare abbia diverse difficoltà con alcuni giovani", ha concluso l'agente ricordando come "prima di andare via mi ha abbracciato, ringraziato e chiesto scusa per avermi fatto male nella colluttazione".

18 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views