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“Vai al parchetto con i figli”: l’offesa a una collega del Pd da parte di De Chirico (Fi) che poi si scusa

Il capogruppo di Forza Italia a Milano Alessandro De Chirico si era rivolto così alla collega del Partito Democratico Alice Arienta durante una seduta di commissione: “Stai zitta. Vai al parchetto con i figli”. Poi De Chirico si è scusato “ma non sono un misogino o un maschilista”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Stai zitta. Vai al parchetto con i figli, vergognati. Non fare la moralista con me". Così il capogruppo di Forza Italia a Milano Alessandro De Chirico si era rivolto alla collega del Partito Democratico Alice Arienta, presidente della commissione servizi civici, durante una seduta in video collegamento. Alle parole dell'esponente di Fi ha ribadito la consigliera Pd: "Mi spiace che si siano alzati i toni a livello personale. Essere madre non dev'essere un ostacolo all'attività politica, anche se ci si prende cura ai giardinetti dei futuri cittadini". La seduta della commissione si è conclusa con toni accesi.

Qualche ora dopo sono arrivate le scuse di De Chirico, affidate a un messaggio sulle sue pagine social e con una lettera rivolta alla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi. Il capogruppo di Forza Italia scrive così: "Sono stato protagonista di un episodio increscioso in cui ho perso le staffe e ho urlato contro le colleghe D'Amico e Arienta e il collega Orso. Mi scuso per aver urlato e per gli epiteti coloriti. Dopo oltre 13 anni di attività politica, mi conoscete bene: a volte mi arrabbio troppo facilmente, ma non sono un misogino o un maschilista come qualcuno vuole far credere per strumentalizzare la faccenda. Con le colleghe, al di là di questo episodio, ho un buon rapporto, mai scalfito dalle divergenze politiche e nemmeno personali".

De Chirico ha spiegato che stava seguendo la seduta mentre guidava in macchina perché doveva recarsi velocemente a un'altra riunione sullo stadio di San Siro: i suoi toni si sono alzati quando la collega del Pd lo avrebbe rimproverato per il fatto che stava guidando mentre seguiva la seduta. Da qui – come spiega lo stesso De Chirico – sono scattati i toni accesi.

"Mi dispiaccio ancora per aver urlato e usato termini non consoni al ruolo che ricopro. Ho scritto una lettera alla presidente del consiglio comunale, alle colleghe ed al collega con le mie scuse che spero accettino presto", conclude il consigliere.

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