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Sottrae 1 milione alle società di cui gestiva i conti, la contabile aveva in casa un centinaio di borse di lusso

La contabile arrestata per aver sottratto oltre un milione di euro in otto anni a due società del Varesotto aveva in casa 95 borse firmate. Oltre ai beni di lusso, utilizzava i proventi della sua attività illecita per andare in vacanza.
A cura di Fabio Pellaco
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Emergono ulteriori dettagli sulla vicenda che coinvolge la contabile di Busto Arsizio finita agli arresti domiciliari con l'accusa di appropriazione indebita pluriaggravata. Per otto anni avrebbe spostato oltre un milione di euro dai conti delle società che amministrava ai suoi depositi personali. In casa sono state trovate 95 borse di marca sulla cui provenienza indaga la Guardia di Finanza.

I finanzieri hanno trovato in casa della donna 95 borse firmate

I soldi venivano utilizzati nei modi più disparati per spese personali. Ciò che è saltato maggiormente all'occhio degli investigatori è l'acquisto di beni di lusso. Come appreso da Fanpage.it, sono state rinvenute nell'abitazione della donna 95 borse di marchi famosi, tra cui Louis Vuitton, Fendi e Ferragamo. Alcune di queste facevano parte di edizioni limitate valutate anche diverse migliaia di euro.

Durante la perquisizione effettuata, 15 di queste sono state sequestrate. I finanzieri hanno accertato inequivocabilmente che le borse in questione erano state inequivocabilmente acquistate grazie ai proventi dell'attività illecita condotta dalla donna ai danni delle due società. La donna aveva anche un conto aperto presso un'agenzia viaggi dove negli anni ha speso oltre 120mila euro in vacanze, soggiorni e biglietti per i trasporti.

Mascherava i prelievi con fatture e ricariche delle carte

La donna, una 52enne residente a Busto Arsizio, era una collaboratrice dello studio commercialista che si occupava della contabilità per le due società del Varesotto. Era stata incaricata di gestirne la direzione finanziaria e quindi aveva a disposizione i conti correnti e la possibilità di effettuare bonifici.

Il trasferimento dei soldi dai conti delle aziende ai suoi personali era mascherato con fatture per operazioni inesistenti oppure con ricariche delle proprie carte prepagate. Queste transazioni venivano giustificate come compensi per spese aziendali e di rappresentanza. Le indagini dei finanzieri hanno ripercorso un modo di agire consolidato che andava avanti da otto anni e nei quali la contabile si è appropriata indebitamente di un milione e 266mila euro.

Il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi, ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pubblico ministero Francesca Parola che ha coordinato le indagini. Gli agenti della Guardia di Finanza di Saronno hanno arrestato la donna che è stata posta agli arresti domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia previsto nella giornata di venerdì 27.

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