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“Non volevano che bevessi acqua”, l’ex ginnasta delle Farfalle racconta come le controllavano il peso

Anna Basta ha fatto parte della suadra della Farfalle Azzurre di ginnastica ritmica: in un’intervista a Fanpage.it racconta come funzionava il controllo quotidiano del peso delle atlete.
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"Tutte le mattine rimanevamo in mutande, ci mettevamo in fila, una dietro l'altra, salivamo sulla bilancia e una delle allenatrici ci segnava il peso su un quadernino". Inizia così il racconto dell'ex "Farfalla Azzurra" Anna Basta a Fanpage.it.

La ginnasta, nazionale di ritmica dal 2016 al 2020, è stata tra le prime a raccontare i presunti maltrattamenti subiti nel corso della sua permanenza in squadra, nel centro federale di Desio (Monza).

Dalle parole di Basta e di altre due ginnaste, Nina Corradini e Giulia Galtarossa, quest'ultima diventata poi assistente della responsabile nazionale Emanuela Maccarani, sono partite le indagini della procura Federale e della procura di Monza che indaga per maltrattamenti.

"Peso e insulti"

"Hai un pandoro al posto del sedere, hai le guance grosse, sei cicciona, fai schifo, non ti vergogni?" sono solo alcuni degli insulti che Basta dice di aver ricevuto e che ha raccontato agli inquirenti di Monza. "Avevo 16 anni, in età di sviluppo – continua la ginnasta – le prime parole dure arrivarono dopo aver messo tre etti da un giorno all'altro, ma nessuno è identico ogni giorno".

Dopo un periodo iniziale di adattamento all'ambiente e alla nuova vita lontana da casa – le ginnaste nazionali risiedono a Desio – sono arrivate le prime difficoltà, come le rinunce forzate al cibo, anche dopo i duri allenamenti o nelle cene precedenti alle gare.

Per l'ex "Farfalla Azzurra" era poi il rito del peso a essere incomprensibile: "Non avevo capito perché dovessimo pesarci ogni giorno, in fila una dietro l'altra, nude con una delle allenatrici che segnava il peso su un quadernino, così svalorizzi la persona. Non c'erano professionisti a seguire l'alimentazione".

Un dietologo è arrivato a fine 2019. L'ultimo anno e mezzo in nazionale per Anna Basta è stato caratterizzato da attacchi di panico e sintomi di depressione.

"Avevo avvisato la Federazione"

Con la fine del primo lockdown e dopo uno degli attacchi di panico peggiori che avesse avuto, "ero a terra nel bagno dell'albergo e non riuscivo a respirare", Basta lascia la Nazionale a maggio 2020. In estate viene ricevuta a Roma dal presidente della Federazione ginnastica d'Italia Gherardo Tecchi.

Basta gli avrebbe raccontato i motivi del suo addio in Nazionale, "non con la consapevolezza di oggi, ma ho detto che avevo smesso perché mi era stato fatto del male. Non so quanto di quello che ho detto sia stato compreso, ma ho provato a far scattare un campanello d'allarme".

Sullo sfondo il rinvio delle Olimpiadi al 2021, spostamento che avrebbe indotto la ginnasta a lasciare la squadra con meno problemi, essendoci un anno in più di preparazione per le sue compagne: "Volevano che rimanessi" racconta la ginnasta smentendo la ricostruzione che vede nelle sue denunce una vendetta per non essere stata portata alle Olimpiadi.

Intanto, dopo le denunce e l'inizio dei percorsi di giustizia sportiva e ordinaria, Emanuela Maccarani è stata sospesa dal ruolo di direttore tecnico della Nazionale, mentre continua a ricoprire il ruolo di allenatrice delle "Farfalle Azzurre".

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