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Covid 19

Milano, primario del Niguarda: “Pronto soccorso invaso da pazienti Covid con sintomi lievi”

Per il primario del pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano Andrea Bellone “si presentano in ospedale troppi pazienti Covid con sintomo lievi che potrebbero curarsi a casa. Si eviterebbe l’affollamento al pronto soccorso”. Per il primario alla base del problema c’è “una grave lacuna sulla medicina del territorio che deve essere completamente trasformata”. Così i pazienti si presentano subito in ospedale senza aver prima consultato il proprio medico.
A cura di Giorgia Venturini
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"Si presentano in ospedale troppi pazienti Covid con sintomo lievi che potrebbero curarsi a casa. Si eviterebbe l'affollamento al pronto soccorso". Così il primario del pronto soccorso del Niguarda di Milano Andrea Bellone inviata, ancora una volta, i pazienti a restare a casa e a chiamare il proprio medico di famiglia se i sintomi non sono gravi. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il primario ritorna sulla questione della medicina territoriale che, anche nella terza ondata, "resta una grande lacuna. Occorre una trasformazione complessa". Oggi la Lombardia combatte ancora con il virus eppure sembra che la logistica utilizzata sia la stessa di un anno fa, come se dagli errori si è imparato poco: "Tante persone si presentano al pronto soccorso, e spesso in ambulanza, senza esser passate prima dal medico curante". Alla base ci sarebbe la paura: "Temono di perdere tempo tra terapie e consulti e perché c'è l’idea diffusa che andare direttamente in pronto soccorso sia più funzionale".

Bellone: Servono poliambulatori con dottori di famiglia

Eppure una soluzione per il primario Bellone esiste: "Almeno in tempi di pandemia sarebbe necessario creare dei poliambulatori con dottori di famiglia che lavorano insieme così da gestire meglio la turnazione nelle 12 ore. Capisco che poi nella notte o nei giorni festivi i pazienti arrivino in ospedale". Per questo le persone al primo sintomi si mettono in macchina verso il pronto soccorso. "Questo accade soprattutto il lunedì mattina. Poi gli arrivi si attenuarsi durante il resto della settimana e riprendere il venerdì". Un fenomeno che il primario definisce "molto italiano".

Come capire quindi quanto un paziente è grave e quando no? Valido strumento per i medici è l'ecografia al torace che "ci permette di capire la gravità della polmonite. Questo ci consente anche di dimettere subito qualcuno". Il problema degli ospedali, quando ritorna il picco dei contagi è sempre quello di mettere a disposizione nuovi posti letto: "Per questo è importante non intasare il pronto soccorso tenerlo sempre sgombro per chi è veramente in gravi condizioni". La regola, dunque, è sempre la stessa: con sintomi lievi rivolgersi al medico di base poi, con l'aggravarsi della situazione, presentarsi al pronto soccorso.

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