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Manifesti di estrema destra davanti a una scuola di Milano: insorgono gli studenti

Oggi lunedì 6 marzo davanti all’istituto Claudio Varalli di via Dini a Milano sono comparsi alcuni manifesti di estrema destra: a denunciare l’accaduto è un collettivo studentesco.
A cura di Giorgia Venturini
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Alcuni manifesti di estrema destra sono comparsi oggi lunedì 6 marzo davanti all'istituto Claudio Varalli di via Dini a Milano, zona Abbiategrasso. Ad appendere fuori da scuola i manifesti con scritto "Diventa Rivoluzione" è un'associazione studentesca di estrema destra.

A denunciare quanto era accaduto invece è stato un collettivo studentesco dell'istituto che ha affidato il suo pensiero a un post Facebook: "Associazioni come queste si sentono legittimate a imporre i propri ideali nelle scuole ma, al contrario, le scuole devono essere libere da questi oppressori". E ancora: "Noi ribadiamo che l’antifascismo deve essere il valore fondamentale all’interno della nostra scuola e che non resteremo in silenzio". Ora si sta procedendo alla rimozione dei manifesti e si cercherà di risalire ai singoli responsabili.

La protesta di un gruppo di anarchici

Due giorni prima invece davanti al liceo classico Carducci di Milano sono comparse le foto della premier Giorgia Meloni e del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara a testa in giù. Di fianco una scritta accompagnata da simboli anarchici: "Ma quale merito, la vostra è solo violenza". Dopo questa protesta anarchica aveva suscitato subito la reazione della politica.

Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco di Milano, ha definito il fatto "molto grave perché si tratta di una struttura che dovrebbe essere educativa: non capisco bene quale educazione fornisca agli studenti. Non vorrei che la formazione fosse quella dell'odio politico verso l'avversario che ripoterebbe l'Italia indietro di qualche decennio".

L'episodio era arrivato subito in Parlamento tanto che il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha voluto dimostrare la sua solidarietà alla premier e al ministro: "Mi auguro che i responsabili vengano individuati al più presto".

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