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Il medico che ha operato l’aneurisma gigante: “La ragazza rischiava di morire, ha l’età di mia figlia”

Parla a Fanpage.it il dottor Marco Cenzato, direttore di Neurochirurgia all’ospedale Niguarda di Milano e parte dell’equipe che ha salvato la vita a una 24enne con un aneurisma gigante, inoperabile con le tecniche tradizionali.
Intervista a Dott. Marco Cenzato
Direttore di Neurochirurgia presso Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano
A cura di Francesca Del Boca
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Un forte mal di testa e la corsa al pronto soccorso. La diagnosi, per la 24enne che da tempo lamenta dolori al cranio, è impietosa: dietro la carotide c'è un aneurisma cerebrale che sta per scoppiare. È gigante, le dicono: vengono definiti "enormi" intorno ai 2,5 centimetri, mentre quello raggiunge addirittura i 4 centimetri. E soprattutto è inoperabile. Praticamente una condanna a morte.

Non certo per l'equipe di Neurochirurgia dell'ospedale Niguarda a Milano, diretta dal dottor Marco Cenzato: dopo un intervento ad altissimo rischio, durato otto ore, la ragazza è sana e salva. Merito del team, e delle più moderne tecnologie biomediche utilizzate (tra cui strumenti operatori in 3D). "È stata un'operazione molto coinvolgente, vista la giovane età della ragazza. Guarda caso, la stessa di mia figlia", ha detto a Fanpage.it.

Sono frequenti casi del genere, in pazienti così giovani?

Assolutamente no. Si trattava di un evento eccezionale, per la giovane età della ragazza e le dimensioni dell'aneurisma. Ma anche per la sua posizione, proprio dietro la carotide, e per il fatto che dall'aneurisma uscisse un'arteria che normalmente non è coinvolta. Tutto questo rendeva il caso chirurgicamente molto difficile.

Quali erano i rischi di questa operazione?

L'intervento era a rischio molto elevato. Quell'arteria che usciva dall'aneurisma è fondamentale per le funzioni motorie: il rischio, danneggiandola, era quello di compromettere in maniera irrimediabile il movimento e di provocare la paralisi. Del resto, però, è un rischio che andava assolutamente corso: l'alternativa era morire nel giro di poco tempo.

La morte era così imminente?

Sì. Gli aneurismi di solito sono silenti, e vengono riscontrati in maniera accidentale durante esami diagnostici per altre problematiche. Quando si manifestano è perché stanno diventando instabili e il rischio di rottura è altissimo, con esito molto spesso letale. In questo caso la paziente si è presentata con forti dolori alla testa: la rottura era imminente.

La ragazza adesso è fuori pericolo del tutto?

Sì, è sana e salva a casa sua, sta bene. Non dovrebbe esserci il rischio di una recidiva.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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