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Violenze al carcere minorile Beccaria di Milano

I poliziotti del carcere Beccaria hanno preso un minore a cinghiate sui genitali fino a farli sanguinare

Sono stati arrestati tredici agenti della polizia penitenziaria perché accusati a vario titolo di maltrattamenti, lesioni e falso ideologico nei confronti di almeno una decina di detenuti dell’istituto penitenziario minorile Cesare Beccaria. In un’occasione, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, uno dei ragazzi sarebbe stato preso a cinghiate sugli organi genitali.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di ieri, lunedì 22 aprile, sono stati arrestati tredici agenti della polizia penitenziaria perché accusati a vario titolo di maltrattamenti, lesioni e falso ideologico nei confronti di almeno una decina di detenuti dell'istituto penitenziario minorile Cesare Beccaria. In un'occasione, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, uno dei ragazzi sarebbe stato preso a cinghiate sugli organi genitali.

Il 9 novembre 2023 sei agenti della polizia penitenziaria avrebbero infatti aggredito un detenuto minorenne. Nell'ordinanza si legge: "Dopo che un gruppo di circa dieci agenti raggiungeva la cella" un poliziotto "apriva la finestrella del blindo", chiedeva al detenuto di avvicinarsi "e gli spruzzava negli occhi uno spray al peperoncino".

A questo punto sei poliziotti "entravano nella cella e aggredivano" il ragazzo con "calci e pugni su tutto il corpo e lo facevano cadere a terra, mentre lo insultavano dicendogli "Sei un figlio di p*****, tua madre è una tr***, sei un clandestino, ti faccio vedere io come fare il figlio di put****", una volta steso a terra, lo ammanettavano, continuando a colpirlo e gli strappavano la maglietta, mentre il ragazzo tentava di difendersi con un pezzo di piastrella"; dopo lo conducevano al primo piano in una cella in isolamento" un agente lo avrebbe spogliato "lasciandolo completamente nudo e ammanettato; a questo punto" un altro poliziotto "toglieva la cintura" a un collega "e lo colpiva con più cinghiate anche sulle parti genitali fino a provocarne il sanguinamento, mentre" un altro agente "continuava a colpirlo con numerosi calci".

Dopodiché il detenuto sarebbe stato lasciato "completamente nudo dentro la stanza per un'ora, senza nessun indumento o coperta; il mattino successivo" due agenti "lo svegliavano per spostarlo dalla sua cella e lo colpivano nuovamente in faccia con schiaffi e pugni insultandolo con termini quali ‘sei un bastardo, sei un arabo zingaro, noi siamo napoletani, voi siete arabi di merda, sei venuto ieri'; lo trasportavano in una cella singola ove lo colpivano nuovamente in faccia e sul naso".

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