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Suicidio Davide Paitoni, uccise figlio di 7 anni

Davide Paitoni si è suicidato per condannare l’ex moglie a non sapere mai perché ha ucciso loro figlio

Davide Paitoni si è tolto la vita per impedire alla sua ex moglie di conoscere le scellerate motivazioni che lo hanno indotto ad uccidere il loro figlio Daniele.
A cura di Anna Vagli
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L’assassino di suo figlio e di sé stesso. Scomodando i dati anagrafici, sto parlando di Davide Paitoni, l'uomo che lo scorso gennaio aveva sgozzato il figlio Daniele e ne aveva occultato il corpo nell’armadio. Ed oggi, a distanza di mesi, si è tolto la vita nel carcere di San Vittore.

Proprio ieri gli era stata negata la richiesta di perizia psichiatrica. Ma alla base dell’estremo gesto c’è molto altro. C’è la volontà di lasciare irrisolti gli interrogativi di colei che rimane: la madre di suo figlio.

Un padre sterminatore

Davide Paitoni, come tutti i padri sterminatori, era un uomo con una scarsa consapevolezza di sé ed incapace di reagire al fallimento. Un soggetto non in grado di tollerare la frattura del nucleo familiare avvenuta per mano della moglie.

In altri termini, Paitoni percepiva come irrimediabilmente minacciata la sua mascolinità. E con il divorzio aveva acquisito la consapevolezza di aver perso l’unica cosa che lo faceva sentire di successo: la sua famiglia. Per questo ha accoltellato mortalmente suo figlio Daniele.

Per intenderci, una sindrome di Medea al contrario e che cambia pelle traghettando dalla madre al padre. Davide uccidendo Daniele ha cercato, in maniera subdola, di riprendersi il controllo sulla ex.

Macchiarsi del sangue del figlio ha rappresentato il modo più sconcertante per gridare al mondo: “Mi sono riappropriato del potere che mi spetta”.

Di conseguenza, Paitoni si è tolto la vita perché aveva già raggiunto il suo intento: disintegrare la sua ex compagna di vita. Qui è insista la ratio del suicidio: non consentire alla madre di suo figlio di conoscere le disumane motivazioni che lo hanno indotto a privare del bene della vita il sangue del suo stesso sangue.

A colui che più era fragile ed esposto: il bambino con il quale un tempo formava una famiglia.Una condanna senza più appelli per la moglie. Una sentenza capace di portarsi dietro tutti gli interrogativi che non potranno così trovare risposta per la madre che resta. Quindi, risiede precisamente nel senso proprietario della coppia, e per estensione del nucleo familiare, la ragione dell'estremo gesto.

Una rivendicazione d’onore

Il suicidio in carcere di Paitoni conferma però un’altra circostanza. L’uomo si è tolto la vita dopo aver rivendicato l’onore. E lo ha fatto dimostrando di non avere alcun interesse né per la legge né per chi la rappresenta.

Da tale angolo di visuale, il fatto che si sia tolto la vita dopo la possibilità negata di perizia psichiatrica non è affatto casuale. In questo modo, Davide ha placato definitivamente la volontà di punire con un ergastolo senza appelli la sua ex compagna di vita.

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