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Cosa sappiamo del professore di Bari sottoposto a un test da un preside di Sondrio

Un professore 22enne pugliese e suo padre hanno presentato una denuncia nei confronti del preside di un istituto superiore di Sondrio. Durante il colloquio per il conferimento della supplenza, sostiene il docente, il dirigente scolastico gli avrebbe detto che si sarebbe dovuto sottoporre a un test. Il 22enne ha visto questa richiesta come la dimostrazione di una perplessità delle sue capacità nonostante i titoli, mentre il preside sostiene che si trattava solo di un confronto in classe “sul piano relazionale” con gli alunni e un collega.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un docente 22enne di Gravina di Puglia (in provincia di Bari) lo scorso 25 settembre si è presentato all'Istituto d'istruzione superiore ‘De Simoni-Quadrio' di Sondrio per un colloquio finalizzato al conferimento di una cattedra. Il giovane era stato selezionato attraverso la procedura di autocandidatura Mad (o messa a disposizione) e prima di prendere servizio come supplente di Tecniche e tecnologie multimediali è stato convocato dal preside per accertare l'idoneità all'insegnamento di quella materia, come previsto dalle linee guida fornite dal ministero dell'Istruzione. Al termine del confronto, però, il 22enne è stato soccorso da un'ambulanza chiamata dal padre che era con lui e che ha denunciato il comportamento del dirigente scolastico.

La denuncia del docente 22enne

A raccontare questa storia per primo è stato il quotidiano La Repubblica. L'articolo, pubblicato il 27 settembre, riportava le parole di Marco De Serio, il giovane professore. Il 22enne ha raccontato che il preside dell'istituto, Gianmaria Toffi, gli avrebbe detto: "Se vuoi il posto, devi sottoporti a un test". Questa condizione, sostiene l'insegnante, sarebbe la dimostrazione del fatto che il dirigente scolastico stesse manifestando "perplessità circa le mie capacità dopo avermi solo osservato per un brevissimo lasso di tempo".

Di fronte al rifiuto di De Serio a sottoporsi a questo test, il preside gli avrebbe detto di andarsene "sbattendoci la porta in faccia". Dopodiché inizia il racconto del padre del 22enne, che ha assistito al colloquio, che ha affermato: "Ho sentito che commentavano tra di loro in dialetto per non farsi capire da noi". Una volta usciti dalla scuola, il giovane docente avrebbe accusato difficoltà respiratorie e suo padre ha richiesto l'intervento di un'ambulanza.

La risposta del preside

Letta la notizia della denuncia, il preside Toffi ha fornito chiarimenti circa la sua posizione. Intervistato da La Provincia di Sondrio, il dirigente scolastico ha negato di aver proposto al candidato un test. Si sarebbe trattato, invece, di "un momento di confronto in classe, prima di entrare nel ruolo di docente". Come appreso da Fanpage.it, il posto per il quale De Serio si era proposto implica una certa manualità. Per questo motivo, anche considerata la sua giovane età, il preside aveva pensato a una sorta di prova sul campo per rapportarsi con gli alunni, affiancato in laboratorio da un altro collega dell'istituto "ma esclusivamente sul piano relazionale".

Il colloquio è durato poco meno di un'ora. Toffi ha spiegato che dopo il rifiuto di quella proposta, ci sarebbero state da parte del padre del professore (che non avrebbe avuto alcun titolo a essere presente) "intemperanze verbali e anche sul piano fisico". Per questo motivo, ha precisato il dirigente scolastico, "lo si è invitato ad allontanarsi dall'ufficio".

Su questo caso ci stanno lavorando anche i sindacalisti di Flc Cgil di Sondrio, che sono in contatto con i colleghi di Bari. Anche loro hanno preferito per il momento non prendere posizione su questa storia, almeno finché alcuni elementi non saranno chiariti. Secondo loro, infatti, sarebbe difficile pensare che si tratti di un evento così esplicito di razzismo territoriale come inizialmente era stato presentato. Al punto che nemmeno il padre del 22enne ha parlato nella denuncia di comportamento xenofobo da parte del preside.

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