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Caso Pifferi, gli avvocati confermano lo sciopero: “Indagare il difensore è gravissimo”

Gli avvocati di Milano hanno confermato lo sciopero del 4 marzo, quando ci sarà una nuova udienza del processo a carico di Alessia Pifferi. Il presidente dell’Ordine lo ha comunicato ai vertici della giustizia milanese appoggiando quanto deliberato dalla Camera Penale il 12 febbraio: “Indagare il difensore è un’ingerenza all’attività difensiva”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il prossimo lunedì 4 marzo 2024 si terrà lo sciopero degli avvocati penalisti di Milano. L'Ordine degli Avvocati di Milano lo ha comunicato ai vertici della giustizia del capoluogo lombardo con una nota firmata dal suo presidente, Antonino La Lumia. La seduta del Consiglio che si è tenuta giovedì 22 febbraio ha condiviso quanto la Camera Penale di Milano aveva deliberato il 12 febbraio, quando l'assemblea ha votato a favore per l'astensione a tutte le udienze con imputati liberi in occasione della nuova udienza per il caso Alessia Pifferi. Si tratterà, dunque, di uno sciopero voluto per ribadire il diritto di difesa e del giusto processo che, secondo gli avvocati milanesi, sono stati messi in discussione proprio nel procedimento a carico della donna che ha lasciato morire di stenti sua figlia di 18 mesi.

L'indagine nei confronti delle due psicologhe e dell'avvocata di Alessia Pifferi

Tutto ha avuto inizio a fine gennaio, quando il sostituto procuratore Francesco De Tommasi ha deciso di indagare due psicologhe che prestavano servizio presso il carcere San Vittore e l'avvocata Alessia Pontenani che difende Alessia Pifferi.

Secondo il magistrato, ci sarebbero i presupposti per accusarle di favoreggiamento e falso ideologico, in quanto avrebbero somministrato alla donna accusata dell'omicidio di sua figlia test con il solo scopo di ottenere in suo favore una perizia psichiatrica. Per l'Ordine degli avvocati, però, questa indagine "rappresenta una gravissima e indebita ingerenza all'attività difensiva".

La posizione degli avvocati penalisti di Milano

La Camera Penale di Milano ha giudicato quanto mosso da De Tommasi un "attacco al processo, alla funzione difensiva, ai giudici e a tutto il mondo del carcere". Come aveva spiegato a Fanpage.it la presidentessa Valentina Alberta, attraverso il processo Pifferi si stanno sollevando "questioni che hanno a che fare con i diritti delle persone imputate nei processi".

Per questo motivo, l'assemblea aveva votato a favore di un'astensione dall'attività giudiziaria e da tutte le udienze per il 4 marzo, giorno in cui si terrà una nuova udienza del processo Pifferi. "L'esercizio del diritto alla difesa deve essere sempre tutelato nella sua autonomia e libertà di scelta processuale", ha scritto il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano: "La salvaguardia di tale diritto costituisce un principio assoluto a tutela dell'intera collettività". La richiesta, dunque, è che il procuratore capo "adotti le opportune iniziative volte a salvaguardare l'effettività del diritto di difesa e del giusto processo".

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