Affitta la sua casa popolare a un’altra famiglia per 900 euro al mese: fermato per truffa
Un uomo ha affittato la sua casa popolare, che gli era stata assegnata dal Comune, a un'altra famiglia per 900 euro al mese. È accaduto nel quartiere Gorla a Milano: l'uomo ha affittato la propria casa, assegnata con tutte le agevolazioni del caso per le sue difficoltà economiche, a un'altra famiglia con l'unico obiettivo di incassare i soldi. Ora è stato fermato con l'accusa di truffa aggravata.
A dare la notizia è stato l'assessore alla Sicurezza di Milano Marco Granelli che ha denunciato in un post Facebook quanto stava accadendo: "Quartiere Gorla, Municipio 2, case popolari del Comune, gestione MM. La Polizia Locale ha fermato una persona per reato di truffa aggravata in quanto aveva affittato ad altra famiglia la casa popolare che era a lui assegnato. Ogni mese percepiva 900 euro. Grazie a questi agenti della Polizia Locale, il nucleo che lavora 7 giorni su 7 nelle case popolari del Comune e di ALER, per impedire le occupazioni abusive, per portare sicurezza nei quartieri popolari, per fare in modo che le case popolari siano assegnate a chi ne ha bisogno e aspetta da tempo". E poi ha aggiunto: "Abbiamo rinforzato questo nucleo, che ha raddoppiato nel 2023 gli interventi. Grazie alla loro competenza e generosità: ci sono sempre e bene. E grazie alla costante collaborazione con chi gestisce le case popolari come MM: insieme, così si gestiscono bene le case dove nei nostri quartieri abitano tante famiglie".
Incassava i soldi delle caparre e spariva: altra truffa a Milano
Con la stessa accusa due anni fa era stato arrestato un ragazzo di 23 anni: aveva truffato 23 ignari clienti, proponendo in affitto o in vendita sulla piattaforma online Subito.it case vacanza o altri beni di valore che non erano nella sua disponibilità. Il ragazzo forniva dati falsi e chiedeva come caparra la metà del prezzo del bene. Una volta aver ricevuto i soldi spariva. Le forze dell'ordine in poco tempo sono riuscite a scoprire il responsabile delle truffe perché, dagli accertamenti, è emerso che alcuni contanti ricavati dalle truffe, almeno 10mila euro, erano finiti su conti correnti a lui intestati.