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Attirano turisti con il gioco delle tre carte nel centro di Milano e li derubano: arrestate 5 persone

Cinque persone sono state arrestate in flagranza per furto con strappo pluriaggravato ai danni di una coppia di turisti. Le vittime erano state attirate con il gioco delle tre carte.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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La polizia locale ha arrestato in flagranza di reato cinque persone accusate di furto con strappo pluriaggravato ai danni di una coppia di turisti. Stando a quanto ricostruito negli accertamenti, i cinque avevano organizzato in piazza del Cannone di Milano, di fronte al Castello Sforzesco, all'ingresso di Parco Sempione, una illecita raccolta di scommesse sul gioco delle tre carte. Una volta adescata la coppia, li hanno accerchiati e derubati. I vigili, che hanno assistito alla scena, li hanno subito arrestati. Comparsi davanti al giudice per il processo per direttissima, per i cinque è stato disposto il divieto di dimora nella regione Lombardia.

Il gioco delle tre carte e il furto

L'episodio ha avuto luogo alcuni giorni fa nel centro di Milano, nella piazza compresa tra il Castello Sforzesco e Parco Sempione, solitamente frequentata da molte persone. Tra queste, una coppia di anziani turisti americani che, attirati, hanno provato a giocare al gioco delle tre carte. Si tratta di una pratica che spesso viene usato in modo illecito per raccogliere scommesse da ignari convinti di poter vincere facilmente.

La coppia, però, avrebbe perso la scommessa. Arrivato il momento di pagare, i due sono stati accerchiati dai cinque che gli ha strappato i soldi dalle mani della donna, indifferenti all'invalidità del marito. Poco dopo, le vittime sono riuscite ad allontanarsi dal gruppo e ad andare incontro agli agenti della polizia locale.

L'arresto dei cinque e il processo per direttissima

I vigili che si trovavano in zona hanno assistito alla scena e sono subito intervenuti per arrestare i responsabili. Stando a quanto accertato, si tratta di persone di origine slava che in passato erano già stati identificati e denunciati per truffa.

I cinque sono comparsi, poi, davanti al giudice con l'accusa di furto con strappo pluriaggravato. Processati per direttissima, nei loro confronti è stato disposto il divieto di dimora in regione.

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