video suggerito
video suggerito

M5S respinge le accuse di ‘maschilismo’ di Boeri: “Aggiungeremo il congedo paternità”

Il sottosegretario all’Economia Laura Castelli ha replicato al presidente dell’Inps Tito Boeri: “Capisco la riflessione che ha voluto aprire, ma, se ci limitiamo a parlare di strumenti economici, nei saldi di bilancio della manovra sono già compresi i fondi per diverse misure a favore della donna. Le norme di dettaglio saranno scritte in commissione, come è giusto che sia”.
A cura di Annalisa Cangemi
65 CONDIVISIONI
Immagine

Il Movimento Cinque Stelle rispedisce al mittente le accuse di ‘maschilismo' lanciate dal presidente dell'Inps Tito Boeri. Ieri infatti il presidente dell'istituto di previdenza ha segnalato l'assenza in manovra della proroga del congedo ‘lungo', introdotto nel 2013, per i neo papà che, almeno per quest'anno, hanno goduto di 5 giorni di congedo coperto al 100% alla nascita dei figli. Nella manovra 2019 non ci sarebbero infatti modifiche previste che garantirebbero una proroga di questa sperimentazione. Un fatto grave, secondo Boeri, che dimostra una scarsa attenzione verso la parità tra uomo e donna. "Era uno strumento molto importante per promuovere un'uguaglianza di opportunità", ha sottolineato Boeri. Ma Laura Castelli, sottosegretario all'Economia, in un'intervista sul Corriere della Sera, spiega che l'interesse verso le tematiche della parità di genere non è estraneo al Movimento.

"Voglio tranquillizzare il presidente Boeri. Capisco la riflessione che ha voluto aprire, ma, se ci limitiamo a parlare di strumenti economici, nei saldi di bilancio della manovra sono già compresi i fondi per diverse misure a favore della donna. Le norme di dettaglio saranno scritte in commissione, come è giusto che sia". La legge di bilancio non penalizzerebbe insomma le donne, mentre respinge ogni traccia di maschilismo nel documento, aggiungendo che i parlamentari del M5S "sono già al lavoro" per aggiungere alcune misure, come appunto la proroga del congedo di paternità, come da programma, lasciando però che ad occuparsene sia il Parlamento: "I soldi che servono per il reddito di cittadinanza e quota 100 non si toccano per altro. Sono misure di welfare anche queste". E aggiunge: "Appartengo a una forza politica che non ha mai avuto bisogno di quote rosa per portare il 50% di donne e il 50% di uomini nelle istituzioni per noi è un fatto naturale".

E per la Lega, suo alleato di governo? Laura Castelli risponde così: "Non conosco le loro regole, le loro percentuali. Certo, la legge elettorale con cui siamo stati eletti prevede l'alternanza di uomini e donne nelle candidature e quindi sono stati obbligati ad adeguarsi".

Mentre sulle nuove regole sulle pensioni, che rischiano, secondo Boeri, di trasformarsi in una "trappola" per le donne, Castelli dice: "Il tema andrebbe affrontato in una riforma complessiva delle pensioni che non può trovare posto nella manovra. Ci sono però i fondi per ‘Opzione donna', che consente di lasciare il lavoro in anticipo con un assegno più basso. Anche in questo caso le norme di dettaglio saranno aggiunte in commissione".

65 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views