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Elezioni politiche 2018

Elezioni 2018, verso il nuovo governo: il risiko delle alleanze tra Pd, M5S e Lega

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Con la conclusione degli scrutini elettorali, inizia ora il lungo periodo delle trattative per trovare una solida maggioranza parlamentare che possa permettere ai vincitori delle elezioni di formare un governo e ottenere la fiducia in entrambi i rami del parlamento.

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11:05

Tajani: "Continuerò a fare il presidente del Parlamento europeo"

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Tajani dichiara: Intendo continuare a fare il Presidente del Parlamento europeo, non ho mai fatto campagna elettorale. Ho sempre anteposto l'interesse del Parlamento europeo a qualsiasi altra cosa. Certo poi sono anche un parlamentare europeo eletto nelle liste di Forza Italia. Lo annuncia Antonio Tajani ai microfoni del Gr1 Rai. Berlusconi lo aveva indicato come futuro premier con Forza Italia nella corsa per il 4 marzo.

A cura di Annalisa Cangemi
10:12

Elezioni 2018, la maggioranza di governo è lontana: il Pd si spacca tra pro-M5S e contrari

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A pochi giorni dalle elezioni politiche, iniziano le estenuanti trattative tra forze politiche con l'obiettivo di trovare una solida maggioranza parlamentare che possa garantire al nuovo esecutivo la fiducia in entrambi i rami del parlamento. Le elezioni politiche hanno restituito un risultato piuttosto frammentato e il puzzle istituzionale sarà di difficile risoluzione. Il centrodestra ha vinto le elezioni incassando il 37% dei consensi con una coalizione formata dalla Lega di Matteo Salvini, Forza Italia e Fratelli d'Italia, mentre il Movimento 5 Stelle risulta, senza alleati, il primo partito d'Italia con oltre il 32% delle preferenze. Matteo Salvini e Luigi Di Maio rivendicano entrambi il diritto a proporsi come premier forti del consenso raggiunto, ma stante anche il sistema elettorale fortemente proporzionale, di fatto nessuno degli schieramenti in campo ha ottenuto abbastanza seggi tali da permettere il raggiungimento di una maggioranza di governo autonoma. Per formare il nuovo governo, dunque, sarà necessario ricorrere ad alleanze programmatiche o esterne e ora il presidente della Repubblica, cui spetta il compito di designare il futuro presidente del Consiglio e concedere l'incarico di governo, avrà qualche settimana di tempo prima di iniziare le consultazioni ufficiali e procedere con l'iter costituzionale.

Nel corso di questi giorni post-voto, però, si sta assistendo a scambi di accuse tra i vari avversari politici in campo: il Partito Democratico, per voce del segretario dimissionario Matteo Renzi, ha dichiarato di non essere in alcun modo disposto a sostenere un governo a 5 Stelle, mentre dall'altra parte sembra esserci un'ala minoritaria del partito che invece proverebbe a concedere la fiducia a Di Maio. Senza il Pd compatto, però, comunque il Movimento 5 Stelle non avrebbe abbastanza voti parlamentari per ottenere la fiducia in entrambe le camere, dunque un appoggio esterno della minoranza conterebbe di fatto ben poco. Luigi Di Maio ha confermato di essere intenzionato a parlare con tutti gli schieramenti in campo, a patto che la discussione prenda in considerazione i punti programmatici di governo presentati da M5S prima delle elezioni. Traducendo, in sostanza Di Maio è pronto ad accettare un appoggio esterno solo di chi garantirà il sostegno alle proposte di legge del Movimento. Nel mezzo, Matteo Salvini, leader del partito più votato della coalizione di centrodestra, rivendica la propria premiership e dichiara che un'alleanza Lega-M5S sarebbe irrealizzabile, una mera fake news diffusa da giornalisti fantasiosi.

A cura di Charlotte Matteini
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