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Legge di Stabilità, la Camera approva. Ora torna al Senato

Approvata alla Camera la Legge di Stabilità con 324 voti a favore, 108 contrari e 3 astenuti.
A cura di Redazione
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La legge di stabilità è stata approvata dalla Camera dei Deputati. Ora torna in Senato per il voto definitivo. Il voto in aula è stato di 324 sì, 108 no e 3 astenuti. Il Governo aveva messo la fiducia sul testo che ora passa all'altro ramo del Parlamento e a seguito delle successive modifiche ritornerà a Montecitorio per il voto finale.

Intanto sul testo in approvazione è arrivato un primo stop per quato riguarda i 730 precompilati dal 2015 poiché, secondo la Consulta dei Caf, "manca il decreto e siamo già in fortissimo ritardo". Nulla è cambiato invece circa il taglio di 4 miliardi per le Regioni a fronte di una ricontrattazione dei mutui, come già avvenuto per i Comuni. Il Governo sembra inoltre intenzionato ad intervenire suelle conseguenze per le Regioni del trasferimento del personale dell'ex Province che comporterebbe un aggravio per le casse degli enti regionali. Si tratta di oltre 20 mila persone che dovrebbero passare a Regioni e Comuni. Cinquemila saranno prepensionati mentre consentendo la possibilità di andare in pensione fino al 2018 con il sistema pre Riforma Fornero.

Sui fondi pensione la Legge di Stabilità è stata emendata in due punti: il primo la cancellazione dell'aumento dal 20 al 26% del prelievo sui rendimenti degli investimenti fatti dalle Casse di previdenza dei professionisti;  il secondo riguarda l'aumento – giunto al 20% – del prelievo sui rendimenti dei fondi pensione e sulla rivalutazione del Tfr, che secondo la manovra dovrebbe salire in entrambi i casi al 20%.

Sul tema pensioini confermato il tetto alla pensioni "d'oro" in decorrenza dal prossimo gennaio o la cancellazione del taglio per chi lasciava il lavoro prima dei 62 anni pur avendo raggiunto l’anzianità contributiva.

Per i cittadini ennesima riforma della Tasi (e dell'IMU, ex ICi) che vedrebbe queste due imposte locali accorpate in un'unica tassa. Mentre è definitivamente tramontata l'idea del canone Rai in bolletta dopo i pareri negativi dei giorni scorsi.

Sul tema Irap con la franchigia che dovrebbe aumentare per aiutare le piccole e medie imprese italiane, mossa che dovrebbe essere accompagnata dalla cancellazione, o quantomeno riduzione, della "patrimoniale sui macchinari", in altri termini una tassa sugli impianti industriali.

Infine l'anagrafe dei conti correnti bancari: un sistema antievasione che, a detta del Governo, dovrebbe concentrarsi solo sui sospettati di evasione ma, al tempo stesso, non si limiterà solo alla lotta agli evasori.

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