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La marcia indietro della Fornero: “Mai parlato di Cig e contratto unico”

Intervenuta ad un convegno dell’Istat, il Ministro del welfare precisa alcuni punti della riforma del lavoro dichiarando che ancora tutto è in discussione e che le soluzioni al problema lavoro saranno trovate insieme alle parti sociali.
A cura di Antonio Palma
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Intervenuta ad un convegno dell'Istat, il Ministro del welfare precisa alcuni punti della riforma del lavoro dichiarando che ancora tutto è in discussione e che le soluzioni al problema lavoro saranno trovate insieme alle parti sociali."Tutto è contestabile tutto e discutibile" con questa frase ad effetto il Ministro del welfare Elsa Fornero oggi ha voluto precisare le norme in cantiere per il piano riforma del lavoro. Insomma una risposta al susseguirsi di dichiarazioni, dopo l'incontro di ieri con le parti sociali, che avevano parlato di una cancellazione quasi totale della Cassa integrazione e di contratto unico per i lavoratori salariati. Due dei pilastri della riforma del lavoro nelle bozze diffuse in questi giorni smentite dallo stesso Ministro, in realtà quelle della Fornero sembrano più parole dettate dalla necessità di non inasprire ulteriormente il clima che da reali intenzioni del Governo.

La parola d'ordine circolata tra i Ministri sembra quella che recita "confronto", con i sindacati con le aziende e con il Paese. Del resto la dichiarazione di intenti del Ministro è un programma "questo governo, che non ha appartenenza a gruppi o a partiti, potrà fare tantissimi errori, ma ha un solo riferimento: il Paese e il suo futuro", ha detto stamane la Fornero alla presentazione di un rapporto Ocse all'Istat. Insomma, nonostante il Governo abbia pronto la sua bozza, la cautela consiglia di non esporsi troppo e il Ministro sembra voler rasserenare soprattutto i sindacati che hanno propositi battaglieri. E sempre questa mattina in un'intervista radiofonica ha anche precisato che nel documento redatto non è assolutamente menzionato il contratto unico, ma solo un generico impegno alla modifica del sistema attuale caratterizzato da dualismo tra precari e lavoratori garantiti.

Il Ministro cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche e continua a richiamarsi al confronto, "in un Paese chiamato a ridisegnare il sistema si può e si deve discutere,  è dovere del governo e di tutti gli altri" ha affermato la Fornero. Insomma nulla di precostituito ma apertura anche a soluzioni dilatate nel tempo per agevolare il cambiamento. Il Problema però è che il Governo si è dato un limite temporale molto ristretto e in una situazione del genere è difficile che le parti arrivino ad un accordo soddisfacente per tutti.  "Non siamo entrati nell'individuazione di soluzioni il che sarebbe stato credo arrogante da parte del governo" ha detto la Fornero, precisando che presto la bozza, sulla quale sarà costruita poi la vera riforma del lavoro, verrà consegnata alle parti sociali e resa pubblica.

Qualcosa ovviamente andrà cambiato e "possiamo discuterne in modo civile e ordinato" ha detto il Ministro, confermando però la volontà del Governo di cambiare un sistema che così come è non funziona e non è utile al Paese e alla sua crescita economica. Una decisa marcia indietro, invece, sembra quella sul salario minimo garantito, strada già in salita e che per ovvie ragioni di bilancio sembra molto ardua da percorrere, "abbiamo molti vincoli finanziari e bisogna considerare non solo ciò che è desiderabile ma ciò che è possibile considerati i nostri vincoli" ha confermato la Fornero.

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