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Una famiglia della contea di Butler, Pittsburgh, accusa un veterinario di aver ucciso il loro cane che si era smarrito durante le festività del 4 luglio. È un appello straziante quello lanciato da Roy Meyerl, per Rowdy, l'American Bully che da 7 anni viveva in simbiosi con suo figlio Brandon.
Perché il cane Rowdy è stato soppresso senza il consenso della famiglia
Rowdy è scappato di casa il 4 luglio intorno alle 21.30 di sera a causa della paura provocata dai fuochi d'artificio. Come moltissimi altri cani, anche Rowdy è terrorizzato dal rumore dei botti, e quella sera, colto dalla paura, si è lanciato fuori dalla porta di casa.
Immediatamente la famiglia si è attivata per cercarlo e recuperarlo, ma qualcuno era stato più veloce: i vicini di casa lo avevano trovato e portato in clinica veterinaria dato che sembrava avesse bisogno di aiuto. Alle 23.30 circa, appena due ore dopo la fuga, Meyerl contatta la clinica, ma a questo punto riceve una notizia inaspettata: il suo cane era stato soppresso. Come spiega in un'intervista dell'emittente della CBS KDKA-TV: "Ci hanno detto: ‘Siamo spiacenti, signore, abbiamo soppresso il suo cane' – ha raccontato – Hanno detto che ansimava e che era in difficoltà".
Secondo la clinica il cane aveva avuto un colpo di calore e presentava una ostruzione delle vie respiratorie superiori. Inoltre, la documentazione di cui è entrata in possesso l'emittente afferma che l'animale non aveva né il collare né il microchip per l'identificazione. Elementi che Meyerl però contesta: "Aveva un collare. Aveva il microchip. Aveva la medaglietta, tutto il necessario. In meno di tre ore hanno infilato un ago nel mio cane, nel nostro cane, e lo hanno ucciso".
La denuncia della famiglia di Rowdy: "Clinica? È una macelleria"
Non è tutto: i Meyerl hanno dichiarato che quando sono andati a ritirare i resti di Rowdy, il veterinario si sarebbe rifiutato di rilasciarlo finché non avessero pagato 320 dollari per il "pacchetto cremazione e dignità" della clinica.
La famiglia si è rifiutata di pagare la cifra preferendo portare via il corpo senza vita del loro amato cane per far eseguire la cremazione al veterinario di fiducia. La vicenda però è ben lontana da dirsi concluse, e la rabbia è ancora tanta: "Dopo averlo infilzato con un ago e ucciso ci hanno anche chiesto 400 dollari. È una macelleria".