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Durante una passeggiata tra le campagne della Cornovaglia, in Inghilterra, Anita McMillan sperava di fotografare qualche farfalla colorata o un uccello in volo. Non immaginava di certo che si sarebbe trovata di fronte a un animale che nessuno, fino ad oggi, aveva mai avvistato o fotografato così: un toporagno pigmeo dalla pelliccia bicolore, risultato di un raro disturbo della pigmentazione che altera il colore dei peli.
"Ero uscita con il mio teleobiettivo, pronta a fotografare qualche animale interessante", ha raccontato ai media locali McMillan. "La giornata sembrava poco promettente, ma poi, tra le foglie, ho notato un piccolo essere che si muoveva rapido e indaffarato. Era talmente concentrato da non accorgersi di me. L'ho osservato per circa mezz'ora, cercando di catturare almeno uno scatto nitido. Non è stato facile, sono velocissimi!".
Un toporagno unico al mondo: perché è così sfuggente

Il protagonista di questo "scatto della vita" è uno dei mammiferi più sfuggenti d'Europa: il toporagno pigmeo (Sorex minutus). Notturno, timido e difficile da osservare, è anche il più piccolo mammifero del Regno Unito, ma non del Vecchio Continente (e se per questo anche del mondo intero), quel record spetta al minuscolo mustiolo (Suncus etruscus), un altra specie di toporagno presente in Italia e in altri paesi europei, ma assente in UK.
Con un peso che va dai 2,4 ai 6,1 grammi – poco più di una moneta da 20 centesimi – come altri toporagni, anche quello pigmeo di solito è uniformemente grigio-bruno sul dorso e leggermente più chiaro sul ventre. Tuttavia, l'individuo fotografato da Anita McMillan presentava una evidente striscia bianca sul corpo come la coda, una colorazione mai documentata prima per questa specie e rarissima da osservare anche in altri toporagni.
Albinismo oppure no?

A prima vista, il contrasto netto tra il mantello bianco e quello scuro può far pensare all'albinismo, una condizione genetica in cui è completamente assente la melanina, il pigmento responsabile del colore di peli, pelle e occhi. Ma nel caso di questo toporagno, non si tratta di un albino vero e proprio: i suoi occhi, infatti, non sono rosa o rossi, come accadrebbe negli individui albini. È più probabile che si tratti di un'altra forma di alterazione della pigmentazione, come leucismo o piebaldismo, due condizioni simili, ma con origini diverse.
Nel leucismo, la mancanza di pigmentazione è parziale e può interessare solo alcune zone del corpo, mantenendo però sempre occhi e altre parti del colore "normale". Il piebaldismo, invece, provoca chiazze bianche ben definite, causate dalla migrazione irregolare dei melanociti – le cellule che producono la melanina – durante lo sviluppo embrionale. In entrambi i casi, queste mutazioni sono estremamente rare negli animali, ancora di più tra i toporagni: questo è infatti il primo caso mai documentato, quantomeno in Regno Unito.
I toporagni, piccoli e frenetici predatori

Nonostante le loro dimensioni ridotte, i toporagni sono predatori frenetici e insaziabili: si nutrono di piccoli invertebrati come lombrichi, insetti, ragni e porcellini di terra, arrivando a mangiare oltre 250 prede al giorno, pari al 125% del loro peso corporeo. Non hanno infatti molte alternative e devono mangiare quasi ininterrottamente per poter sopravvivere. Il loro metabolismo, infatti, è talmente accelerato – anche per via delle dimensioni minuscole – che brucia rapidamente tutte le energie accumulate.
Inoltre, sono animali talmente piccoli ed elusivi che sono difficilissimi da osservare, anche per i naturalisti e gli esperti che li studiano. Spesso, infatti, per capire se e quali toporagni ci sono in una determinata area gli studiosi devono "cercarli" all'interno delle borre – agglomerati di ossa e peli rigurgitati – dei rapaci notturni che li mangiano, come gufi e civette. La foto scattata di Anita McMillan è quindi un vero e proprio colpo di fortuna che capita una volta nella vita. "Sapevo che era qualcosa di speciale", ha detto la fotografa. E lo era davvero.