
Jack, un simil Pinscher di circa 6 mesi era arrivato zoppo all'ambulatorio sociale veterinario della Lav di Roma. Il cucciolo si era fatto male dopo una caduta una caduta dal letto di casa. Portato prima in una clinica privata, dove era stata diagnosticata una frattura di radio e ulna, è potuto guarire in 40 giorni grazie all'applicazione di una placca di ultima generazione. Daisy, una cagna mix Bully e American Staffordshire Terrier, aveva una dermatite pruriginosa e grazie alla visita viene riscontrata la presenza di un corpo estraneo che, una volta rimosso, la porta a guarire. La meticcia Mimi, infine, soffriva di una patologia molto particolare, ovvero era affetta da una stenosi polmonare di tipo A. E' stata operata con una valvuloplastica polmonare ed ora sta bene.
Per curare cani con gravi patologie come Jack, Daisy e Mimi ci sarebbero voluti migliaia di euro ma le persone di riferimento si sono potute avvalere del supporto dell'ambulatorio sociale veterinario della Lav, in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio, che a distanza di un anno dalla sua nascita oggi può ancora di più far comprendere quanto sia importante avere un aiuto economico da parte di professionisti per affrontare le malattie degli animali di casa. L'ambulatorio si trova in Viale Regina Margherita ed è aperto due mezze giornate alla settimana: offre prestazioni ed esami diagnostici di base, oltre che interventi di piccola chirurgia. Ne abbiamo parlato con Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari della Lega Anti Vivisezione.
L’ambulatorio di veterinaria sociale di Roma ha compiuto un anno. Che cosa è, a chi è rivolto e che servizi offre?
L’Ambulatorio Veterinario Sociale LAV è un progetto che la nostra associazione ha scelto di sviluppare per dare una risposta concreta alle numerose richieste che riceviamo ogni giorno e dare maggior forza, con un esempio concreto, alle richieste che portiamo avanti a livello istituzionale. L’obiettivo è fare in modo che la veterinaria sociale diventi un servizio stabile e riconosciuto, capace di garantire il diritto alla cura per cani e gatti. Il progetto è rivolto alle famiglie e alle persone in condizioni di fragilità sociale seguite dalla Comunità di Sant’Egidio, nostro partner nella valutazione dei bisogni e delle necessità dei beneficiari. L’ambulatorio offre un’ampia gamma di servizi veterinari, dalla diagnostica agli interventi chirurgici di diverso livello di complessità. Essendo un progetto che un’associazione come la nostra ha dimostrato di poter realizzare con successo, riteniamo ancora più importante che venga previsto e sostenuto anche a livello locale, regionale e nazionale. I servizi di cura veterinaria, infatti, rappresentano un aiuto fondamentale per molte famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà economiche: il costo delle cure o, in alcuni casi, persino il mantenimento quotidiano degli animali può diventare un ostacolo insormontabile, portando a situazioni di incuria, maltrattamenti involontari o abbandoni.
Quante sono le persone che ne hanno usufruito, che tipo di interventi sono stati fatti e quali animali sono stati curati=
L’ambulatorio in questo anno ha offerto visite, interventi chirurgici e cure gratuite garantendo agli animali il diritto alla cura che meritano. Nel corso di quest’anno sono stati effettuati un totale di: 923 visite veterinarie; 193 interventi (di cui 136 sterilizzazioni); 413 animali curati (suddivisi in 272 cani e 141 gatti) e sono 259 i beneficiari umani che abbiamo aiutato. Nella pratica abbiamo effettuato visite di ogni tipo: dalla prevenzione vaccinale alla patologia iperacuta. Non sono mancati consigli, raccomandazioni e prescrizioni per via telefonica laddove se ne richiedesse la necessità e l'urgenza. Grazie poi alla possibilità di avere in sede strumenti di ultima generazione, come il laboratorio e radiologico, si possono effettuare diagnosi precoci. Le collaborazioni con medici veterinari specialisti sono indispensabili: sono state realizzate 70 ecografie specialistiche in sede e non. Ci riempie di orgoglio poi la quasi totale assenza di complicanze nelle 190 procedure chirurgiche effettuate, che vanno dalle sterilizzazioni agli interventi specialistici oncologici ed ortopedici.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete riscontato?
Durante il nostro percorso di attività veterinaria nella LAV abbiamo potuto toccare con mano diverse situazioni. Un numero altissimo di persone incontrano difficoltà nel portare a visita l'animale che spesso arriva in ambulatorio in condizioni molto gravi o addirittura terminali, risultando perciò compromesso il percorso curativo in maniera ineluttabile. Da noi siamo riusciti a portare però a termine la quasi totalità di queste situazioni attraverso le indicazioni terapeutiche date dai nostri veterinari.
Ci può raccontare qualche caso simbolico delle persone e degli animali che incontrate nell'ambulatorio?
C'è il caso di Ettore, un campione di arti marziali che poi si è specializzato come kinesiologo olosistemico e lavorava nei centri anziani insegnando ginnastica cinese. Durante il covid e subito dopo ha vissuto un crollo totale dal punto di vista lavorativo e si è ritrovato nei guai, rischiando anche di perdere la casa completamente. Non aveva mai fatto richiesta del reddito di cittadinanza e viveva in campagna con 2 cani e 2 gatti ma, a causa della presenza di vicini di casa che non sterilizzano per motivi religiosi, il giardino gli si era riempito di cucciolate di gattini senza che lui avesse neanche il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo. La sua abitazione è presto diventata “la casa dei gatti neri”, da cui anche la difficoltà di trovare adozione ai micetti per via del loro colore. Dopo mesi di supporto che gli stiamo ancora dando, ora siamo ad un passo dal chiudere il cerchio. L’ultima gatta adulta sta allattando e a breve verrà sterilizzata.
Un'altra storia che ci è rimasta nel cuore è quella di Claudia che condivide la vita con una cagnetta, la simil Yorkshire Cartina. Stanno insieme da 12 anni e l'ha adottata che aveva soli 20 giorni. Cartina era orfana e Claudia l'aveva presa in stallo nel momento in cui però vivev con un'altra cagna malata di tumore. Quando quest'ultima è morta, ha deciso di tenere con sè la yorkina e da quel momento non si sono più separate. Claudia viveva da alcuni anni in una struttura occupata che a gennaio 2025 è stata sgomberata, perdendo contestualmente anche il lavoro che faceva di tenere i cani di altre persone in pensione. Non si è data però vinta e, in attesa di trovare un impiego migliore, ha iniziato a fare pulizie domestiche. Due mesi fa, però, si è accorta che all’interno della bocca di Cartina c'era una recidiva di un tumore già rimosso qualche anno prima. Inizialmente ha avuto paura all’idea di non riuscire a trovare le risorse per curarla ma poi su internet ha scoperto l’esistenza dell’ambulatorio sociale LAV. Il tumore di Cartina è stato rimosso e siamo in attesa dell’esito dell’esame istologico, oltre ad averla sterilizzata.
Un ultimo caso che mi viene in mente, simbolico di tante altre situazioni simili, è quello di Andrea. E' un uomo di 46 anni che si è separato dalla moglie meno di un anno fa e le spese per lui sono state alte. Ha avuto in affido le sue due figlie e 3 gatti. Vive in campagna, poco fuori Roma, e ci ha contattato la prima volta per delle vistose lesioni che Kitty, una delle sue gatte, aveva sulle orecchie. La gatta, 13 anni, aveva un carcinoma squamocellulare bilaterale in stato avanzato ed infetto. Sottoposta a conchectomia terapeutica, il chirurgo ha tentato di asportare l’intero tumore, che abbiamo sperato tardasse a ripresentarsi. Purtroppo non è stato così, ma Andrea si è dimostrato un proprietario apprensivo e attento nelle cure. Per lui era dura vederla perennemente con il collare elisabettiano, che Kitty a fatica sopportava. Più di una volta è venuto in ambulatorio per farla addormentare, ma Kitty aveva ancora appetito e le sue condizioni generali non erano pessime. Andrea aveva solo bisogno di essere rassicurato ed incoraggiato. Ha imparato a fare iniezioni sottocute e siamo riusciti a regalare a Kitty qualche mese di vita dignitosa. Kitty non se n’è andata da sola e per tutto lo staff è stato molto difficile salutarla.
Quanto è stata importante la collaborazione con la Comunità di Sant’Sant’Egidio?
Il progetto dell’Ambulatorio Veterinario Sociale LAV nasce anche grazie a questa fondamentale collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio avviata durante il periodo della pandemia. In quella fase siamo entrati in contatto con numerose famiglie in difficoltà, spesso costrette a scegliere tra il poter mangiare e il poter curare i propri animali. Questa esperienza ci ha spinti a sviluppare insieme un progetto strutturato, capace di rispondere concretamente a un bisogno reale e diffuso. Poiché la platea dei potenziali beneficiari è molto ampia, la collaborazione con Sant’Egidio si è rivelata fondamentale: grazie alla sua esperienza, la Comunità effettua una prima selezione dei nuclei familiari che richiedono il servizio, verificandone lo stato di necessità, anche quando non fanno già parte dei propri assistiti.
Alcune persone che si sono rivolte all’Ambulatorio Veterinario Sociale LAV sono poi entrate a far parte dei beneficiari di Sant’Egidio. Spesso, infatti, pur trovandosi in condizioni di evidente fragilità, queste persone non chiedevano aiuto per sé, ma per gli animali con cui condividevano la vita. In questo modo, il progetto ha permesso anche a Sant’Egidio di intercettare e sostenere nuove situazioni di bisogno che altrimenti sarebbero rimaste invisibili.
Molti non lo sanno ma non esiste una “mutua per gli animali domestici” e i costi di visite e farmaci sono molto elevati, con medicinali che in campo veterinario costano di più dei corrispondenti in umana. Qual è la situazione generale e come la LAV la sta affrontando?
Sono moltissime le persone che oggi non riescono a garantire un’adeguata cura ai propri animali, a causa degli elevati costi delle prestazioni veterinarie e dei prodotti per animali, soggetti a un’aliquota IVA del 22%, la stessa applicata ai beni di lusso. Da anni LAV chiede, in occasione della stesura di ogni nuova legge di Bilancio, un fisco più equo e “amico degli animali”: la riduzione dell’IVA sui prodotti e servizi veterinari, l’aumento della quota di spese veterinarie detraibili e la possibilità di detrarre anche le polizze di assicurazione sanitaria per gli animali. Si tratta di richieste condivise e sostenute anche da ANMVI.
Nonostante nel tempo siano stati raggiunti alcuni piccoli traguardi, i dati di accesso all’Ambulatorio Veterinario Sociale LAV dimostrano chiaramente che le misure attuali non sono ancora sufficienti a rispondere all’effettiva domanda di supporto. In attesa di un vero cambio di rotta, LAV continua a promuovere e sostenere sul territorio diverse iniziative concrete, come la collaborazione — rinnovata quest’anno per altri tre anni — con la Regione Piemonte. Questa partnership ci vede impegnati in prima linea nel primo progetto italiano di veterinaria sociale riconosciuto e finanziato per legge regionale, inserito all’interno delle ASL veterinarie piemontesi, che offre servizi veterinari di base e interventi di sterilizzazione. LAV partecipa al progetto con fondi propri, fornendo prestazioni veterinarie specialistiche in convenzione con cliniche private, grazie anche al prezioso contributo delle sedi locali LAV piemontesi, che supportano direttamente i beneficiari sul territorio.
L’esperienza romana sarà replicata in altre città?
È ancora presto per dirlo, perché per LAV si tratta di un impegno e di un investimento molto significativo, e l’Ambulatorio di Roma è attivo soltanto da un anno. Idealmente, ci piacerebbe poter replicare questo progetto in altre città, ma vorremmo farlo con il sostegno delle amministrazioni locali (Comuni e Regioni) così da avviare un percorso pubblico capace di rispondere concretamente alle reali necessità dei cittadini e delle cittadine che vivono con animali.
In questo modo si potrebbe dare una risposta istituzionale a una necessità sempre più urgente, in linea con l’approccio One Health, spesso citato ma raramente applicato nella sua interezza. Abbiamo infatti più volte dimostrato come il benessere di cani e gatti sia strettamente legato al benessere delle persone, e viceversa: il benessere umano passa anche attraverso quello degli animali con cui condividiamo la vita.