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4 Novembre 2025
12:23

Uccisa a colpi d’arma da fuoco la scimmia da laboratorio fuggita durante un incidente stradale in Mississippi

In Mississippi, la 35enne Jessica Bond Ferguson ha ucciso a colpi di pistola una scimmia fuggita da un camion di laboratorio che si era avvicinata alla sua proprietà, e ha dichiarato di aver agito prima dell'arrivo degli agenti per proteggere i figli. L’animale, un macaco rhesus, era considerato aggressivo dalle autorità locali.

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La scimmia scappata dopo l’incidente stradale in Mississippi

Una donna ha ucciso a colpi d’arma da fuoco una delle scimmie da laboratorio fuggite dopo un incidente stradale in Mississippi. A premere il grilletto è stata la trentacinquenne Jessica Bond Ferguson che avrebbe agito per difendere i sui figli dopo che uno degli animali era entrato nella sua proprietà.

Secondo le prima informazioni diffuse dal dipartimento dello sceriffo della contea di Jasper, i macachi di rhesus (Macaca mulatta) sarebbero stati portatori di zoonosi e aggressivi nei confronti dell'essere umano.

Una madre ha sparato al macaco in fuga dal laboratorio: "L'ho fatto per proteggere i miei figli"

Giovedì 27 ottobre, lungo l’Interstate 59 in Mississippi, un camion che stava trasportando 21 scimmie impiegate nella ricerca scientifica si è ribaltato. A seguito dell'incidente alcune gabbie si sono aperte e 13 sono state recuperate vive, 5 sono morte nell’incidente, e tre sono riuscite a fuggire. Domenica 30 ottobre una di queste è arrivata nelle vicinanze dell'abitazione di Jessica Bond Ferguson, dove è stata avvistata dal figlio sedicenne.

All‘Associated Press, Ferguson ha dichiarato di aver preso la pistola e di aver chiamato la polizia prima di uscire all’esterno, dove ha trovato il macaco: "Ho fatto quello che qualsiasi madre avrebbe fatto per proteggere i propri bambini". E ha sparato, uccidendo l'animale.

Ferguson era spaventata soprattutto perché le fonti ufficiali nelle prime ore dopo l'incidente avevano diffuso la notizia che gli animali fossero portatori di malattie trasmissibili all'uomo come Covid, epatite C, ed herpes. Ad abbassare la soglia dell'allarme non è bastata la dichiarazione della Tulane University, a cui appartenevano i macachi, secondo cui non erano infetti e avevano superato di recente controlli sanitari.

Lo sceriffo Randy Johnson ha sottolineato che, pur non essendo portatrici di patogeni, gli animali dovevano essere “neutralizzati” perché considerati potenzialmente aggressivi.

I macachi rhesus sono davvero aggressivi?

I macachi rhesus (Macaca mulatta) sono tra le specie di primati più utilizzate nella ricerca scientifica negli Stati Uniti. Sono spesso impiegati in studi medici e comportamentali soprattutto nell'ambito delle neuroscienze. I ricercatori hanno imparato a conoscerne il temperamento e la complessità della loro struttura sociale, e come ogni altro animale possono mostrare atteggiamenti aggressivi, soprattutto se si sentono minacciati.

La perdita del gruppo e l’esposizione a un ambiente sconosciuto e stressante come quello di un laboratorio possono aumentare la reattività, tuttavia la spinta aggressiva resta un meccanismo normale e utile nelle relazioni con l'altro, e non implica necessariamente pericolosità in ogni sua manifestazione. Questo vale anche per i primati non umani come i macachi rhesus protagonisti dello sfortunato incidente in Mississippi.

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