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Una turista russa sta lottando tra la vita e la morte dopo essere stata trascinata fuori dalla sua tenda e aggredita da un orso. È successo alla 43enne Natalya K durante un tour in Kamchatka, nella Russia orientale. Ora la donna sta lottando tra la vita e la morte.
Come è avvenuta l'aggressione da parte dell'orso alla turista
Secondo le prime ricostruzioni, Natalya stava dormendo nella sua tenda quando l'orso l'ha attaccata. L'animale le avrebbe strappato il cuoio capelluto e affondato i denti nella schiena. Le urla della donna hanno allertato gli altri campeggiatori che alla fine sono riusciti a spaventare l'orso fino a farlo allontanare.
Natalya ha ricevuto il primo soccorso sul luogo dell'aggressione e successivamente è stata trasportata d'urgenza in ospedale per un intervento chirurgico immediato e per le vaccinazioni contro rabbia e tetano. Al momento è ricoverata in terapia intensiva e le sue condizioni restano molto gravi.
La procura regionale ha diffuso un video ripreso dal campeggio nelle del vulcano attivo Mutnovsky, alto 2.300 metri, dove la donna è stata aggredita. Si tratta del secondo grave incidente che coinvolge l'orso bruno. Solo poche settimane fa il cittadino italiano Omar Farang Zin è stato ucciso da un'orso bruno mentre si trovava in Romania per turismo.
In Kamchatka però è presente una particolare sottospecie di orso bruno nota per la sua grande forza fisica.
Chi è l'orso bruno della Kamchatka
L'orso della Kamchatka (Ursus arctos beringianus) è una sottospecie dell’orso bruno che prende il nome dalla penisola della Kamchatka, nella parte orientale della Russia, dove si stimano vivano circa 20mila esemplari. È tra gli orsi più grandi e potenti, secondo solo al Kodiak (uno dei più aggressivi del mondo): i maschi adulti possono pesare fino a 650 chili. È dotato di un corpo massiccio e ha il cranio più grande tra i plantigradi. Questa forza, unita agli artigli lunghi oltre 100 millimetri lo rendono estremamente pericoloso in caso di incontro.
Nonostante siano naturalmente schivi e tendano a tenersi a distanza dall’uomo, ci sono stati casi di aggressioni, alcune anche mortali. Gli attacchi avvengono soprattutto quando l’orso si sente minacciato o sorpreso, o quando non trova cibo a sufficienza in natura e per questo si avvicina agli insediamenti umani in cerca di rifiuti e scarti alimentari. Un fenomeno noto in tutto il mondo dato che l'orso è una specie opportunista.
È importante, quindi, per chi frequenta zone remote in cui è presente questa popolazione, conoscere le regole per ridurre i rischi evitando di lasciare cibo incustodito o avere comportamenti che possano in qualche modo essere percepiti come una minaccia da parte dell'animale.