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7 Luglio 2025
15:26

Sei over 50 e vivi con un cane o con un gatto? La tua memoria ne giova: diminuisce il declino cognitivo

Uno studio del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Ginevra ha analizzato le funzioni cognitive di persone dai 50 ai 99 anni scoprendo che chi vive con un cane o con un gatto ha prestazioni migliori sul funzionamento della memoria e nell'uso del linguaggio in una fase della vita in cui l'essere umano va incontro al declino cognitivo. Nessun effetto, invece, per chi ha deciso di tenere in casa pesci o uccelli.

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Sei over 50 e vivi con un cane o con un gatto? La tua memoria potrebbe trarre vantaggio da questa convivenza e stai invecchiando nel migliore dei modi. E' quanto emerge da uno studio sul declino cognitivo pubblicato su Scientific Reports in cui sono stati analizzati gli effetti della presenza di alcuni animali domestici sulle persone. E' emerso, in particolare, che chi ha un cane a fianco conserva meglio la memoria immediata e quella a lungo termine e chi vive con un gatto ha meno possibilità di perdere la capacità verbale. Pesci e uccelli, invece, non comportano alcun beneficio relativamente alla sfera cognitiva dell'essere umano che li ha scelti come "inquilini".

Lo studio è stato curato dalla ricercatrice Adriana Rostekova e da altri autori del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Ginevra. Gli esperti hanno analizzato dal 2007 al 2025 un campione di persone di età compresa tra i 50 e i 99 anni sù, il quasi 40% dei quali vivono con questa tipologia di animali.

Lì dove i benefici di vivere insieme a un cane o a un gatto erano già stati riscontrati in altri studi, Rostekova ha sottolineato al Guardian che ""La novità principale del nostro studio è stata l'individuazione di notevoli differenze tra le specie". Ciò potrebbe dipendere dalla durata della vita degli animali che non consente nel caso di pesci e uccelli di creare una connessione emotiva a lungo termine ma anche dalle caratteristiche proprio della convivenza: "Possedere un uccello può influire negativamente sulla qualità del sonno del proprietario a causa dell'aumento dei livelli di rumore, che è stato dimostrato essere associato al declino cognitivo".

Cani e gatti, invece, hanno proprio la funzione di stimolare cognitivamente il partner umano. L'interazione con Fido attiva aree del cervello che rimangono così ‘accese' e la mente si continua ad esercitare grazie alla collaborazione che si crea con il cane nel fare cose insieme. Il gatto, invece, stimola una parte della cognizione più profonda, andando a toccare la corteccia pre frontale: un'area del cervello che ha diverse funzioni come regolare le emozioni, pianificare e valutare le scelte da prendere.

I due animali, poi, sono propedeutici al mantenimento della sfera socio emotiva che è alla base delle relazioni con gli altri esseri umani. Il cane riesce, secondo gli studiosi, a far mantenere un contatto con il mondo costante, a non chiudersi e uscire di casa e dunque a consentire di avere relazioni anche nella fase di invecchiamento della nostra vita. Il gatto è un "anello affettivo" all'interno invece dei rapporti familiari e l'amore che si prova nei suoi confronti crea momenti di scambio e inclusione tra i membri della famiglia.

Come scrivono gli autori, dunque, lì dove era già stato dimostrato che vivere con un animale domestico "ha un'influenza positiva sul funzionamento cognitivo e sul declino cognitivo nella tarda età adulta", ora questo studio aggiunge un altro tassello importante che dà maggior peso al ruolo specifico dei due animali che, con processi di domesticazione differenti non solo relativamente all'etologia delle specie ma anche a livello temporale, hanno contribuito in modo significativo al benessere umano rispetto ad altre specie. 

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