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7 Luglio 2025
9:41

“Ritorsione per colpire me”: parla il conduttore di Bruno, il cane ucciso da una polpetta con i chiodi

Bruno, cane eroe dell’Unità cinofila di Taranto, è morto il 4 luglio dopo aver ingerito bocconi con chiodi. Il suo compagno umano Arcangelo Caressa sospetta una ritorsione per il suo impegno contro il maltrattamento degli animali. Bruno era stato premiato da Meloni nel 2023 per il suo impegno civile.

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Angelo Caressa e il cane Bruno

Arcangelo Caressa non può dimenticare il suo amico Bruno, il cane eroe ucciso da un wurstel farcito di chiodi. La mattina del 4 luglio Caressa è andato come di consueto cinofilo di Talsano, a Taranto, e qui ha trovato bruno riverso a terra con a fianco alcuni bocconi di carne pieni di chiodi.

In un'intervista al Corriere della Sera, Carressa ha chiarito le circostanza di quello che è successo ed espresso un dubbio che rende la tragedia ancora più drammatica: la morte di Bruno sarebbe una ritorsione nei suoi confronti. "Ho contribuito a effettuare sequestri di animali maltrattati destinati ai combattimenti clandestini. Mi faccio nemici ogni giorno", ha spiegato.

L'umano di Bruno, il cane ucciso con un boccone con chiodi: "È stata una morte atroce"

Dopo la presentazione della denuncia da parte di Caressa ora sta alla Procura indagare per risalire al colpevole del terribile gesto. "Sono arrivato alla mio centro cinofilo del dipartimento sicurezza Endas e ho visto che Bruno era a terra e non si muoveva – ricorda Caressa al Corriere – Mi sono avvicinato, l'ho trovato immerso in una pozza di sangue, che continuava a uscirgli dalla bocca e dal naso. Lì vicino c’erano altri tre bocconcini con chiodi infilati dentro. Deve essere stata una morte atroce".

Bruno non era un cane qualsiasi, era un membro dell’Unità cinofila di Taranto e nei suoi 7 anni di vita era riuscito a far tornare a casa 9 persone. "La maggior parte erano persone malate di Alzheimer che si erano perse nelle campagne dopo essere uscite da casa. Ne ha salvate a Bernalda, Foggia, Trani, Matera. Nel 2020 ha contribuito anche al ritrovamento di Diego, il bimbo di 4 anni trovato senza vita nel fiume Bradano".

Riusciva a farlo perché era un "cane molecolare". Con questa definizione prettamente giornalistica ci si riferisce ad alcuni individui abili nel mantrailing, cioè nel seguire le tracce odorose. Tutti i cani sono in grado di captare le singole molecole odorose grazie al loro olfatto molto più sviluppato del nostro, ma alcuni in particolare hanno la capacità di risalire il cono odoroso per trovare la fonte, e di segnalarne la presenza al conduttore. Bruno era uno di questi cani straordinari, complice anche la razza: era un Bloodhound, discendeva quindi da generazioni di cani selezionati per seguire le prede durante la caccia.

Ma la sua vita non è sempre stata quella dell'eroe. Così Caressa ricorda il loro primo incontro: "Si trovava da un anno in una famiglia di Roma. Era aggressivo, forse per troppe coccole, ed aveva preso le redini di tutto il nucleo famigliare. Così mi hanno contattato in quanto esperto di riabilitazione e ho accettato la sfida".

In quel momento è iniziata la rinascita, per entrambi: "L’ho portato a Taranto. Qui è cominciata la sua riabilitazione, proseguita con l’addestramento specialistico per i cani da soccorso. Bruno era diventato un cane molecolare da mega olfatto. Bastava fargli annusare un testimone di odore, un indumento o tracce di sangue di qualcuno, e ti portava su quell’odore soltanto, non su altri".

L'addio di Meloni: "Atto vile"

Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che nel 2023 alla festa di Atreju aveva premiato Bruno proprio per il suo lavoro. Con un post su Instagram ha salutato il Bloodhound postando anche una foto che aveva scattato con lui al momento della sua premiazione: "Una notizia che stringe il cuore. Un atto vile, codardo, inaccettabile. Grazie per tutto ciò che hai fatto, Bruno".

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