
I gatti saltano per una serie di motivi che hanno a che fare con i loro bisogni più profondi. Saltano spinti soprattutto da un genuino bisogno di muovere il corpo, un bisogno innato che in etologia, la scienza che studia il comportamento animale, è noto come "motivazione cinestetica".
Il salto per i gatti è parte integrante della loro routine di movimento: lo fanno per esplorare, mettersi in salvo, mentre giocano e chiaramente per cacciare. In quest'ultimo caso è l'istinto predatorio che li spinge a saltare mentre tendono l'agguato a una preda.
Per raggiungere il loro obiettivo possono compiere salti anche di un metro e 80, pari a circa 9 volte l'altezza ai garretti di un gatto. Ma l'abilità più sorprendente è che possono farlo da fermi sul posto.
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L'altezza massima che può saltare un gatto
Un gatto può saltare solitamente una distanza compresa tra 1,5 e 2 metri, tuttavia ci sono individui capaci di compiere balzi anche più importanti. Tra questi c'è il gatto Oscar, che nel febbraio 2025 ha stabilito il Guinness World Record per il salto più lungo per un gatto grazie a un balzo di 2,58 metri.
In generale però non serve vivere con un esemplare da record per rendersi conto della potenza sprigionata dai mici in fase di salto: chiunque viva con un gatto li ha visti compiere le acrobazie più disparate, anche senza un motivo ben preciso, ma solo durante le fasi di esplorazione della casa, ad esempio. I gatti infatti non saltano per raggiungere un obiettivo, ma in risposta a un bisogno fisiologico che risponde a uno strettissimo legame tra benessere fisico e mentale.
Non è un caso che la Natura abbia dotato il gatto di una serie di caratteristiche muscolo-scheletriche che lo rendono capace proprio di compiere salti incredibili.
Perché i gatti riescono a saltare così in alto
Le zampe posteriori del gatto sono dotate di una muscolatura molto potente, capace di accumulare energia cinestetica in preparazione alla spinta. La colonna vertebrale è composta da vertebre flessibili e da dischi particolarmente mobili, così da permettere una grande estensione durante la fase di slancio. Caratteristiche che lo rendono capace di atterrare (quasi) sempre in piedi.
Anche i cuscinetti plantari giocano un ruolo importante garantendo stabilità al momento dell’atterraggio. Il risultato è un animale capace di trasformare un semplice balzo in un movimento preciso frutto di milioni di anni di adattamento evolutivo.