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6 Maggio 2025
20:30

Perché (proprio) il panda è il simbolo degli animali in via d’estinzione?

Il panda è il simbolo di tutti gli animali in via d'estinzione, anche se non è quello più a rischio di tutti. Lo è diventato grazie soprattutto al WWF, che ha saputo cogliere e amplificare diverse qualità e caratteristiche intrinseche di questa specie carismatica, trasformandole in uno strumento di comunicazione universale e incredibilmente efficace.

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Il panda è diventato l’icona globale delle specie minacciate, grazie soprattutto al WWF, ma non solo

Il panda è molto più che un animale iconico e conosciuto da tutti. È un vero e proprio simbolo globale. È il primo animale che viene in mente a chiunque quando si parla di specie in via d'estinzione. Nessun'altra specie nella storia è infatti mai riuscita a guadagnarsi una tale attenzione e notorietà. Ma perché proprio il panda gigante è diventato l'icona globale delle specie minacciate? Perché, tra migliaia di altri animali che rischiano di scomparire, è proprio lui a rappresentarli tutti?

La risposta inizia nel 1961, quando un gruppo di ambientalisti fondò il World Wildlife Fund (oggi conosciuto semplicemente come WWF). Serviva un simbolo forte, capace di parlare a tutti. La scelta ricadde proprio sul panda gigante, in particolare grazie a una femmina di nome Chi-Chi arrivata da Pechino allo zoo di Londra nel 1958, tre anni prima della fondazione del WWF. Era un animale già popolare, facilmente riconoscibile e – dettaglio non da poco – perfetto per realizzare un logo semplice, chiaro e inconfondibile.

Quel logo, disegnato per la prima volta dall'artista e naturalista scozzese Gerald Watterson e perfezionato dall'ornitologo e ambientalista Sir Peter Scott, tra i fondatori del WWF, divenne poi presto iconico e conosciuto da tutti. Ma dietro quel semplice panda stilizzato bianco e nero, c'era molto più di un animale popolare e facilmente riconoscibile da chiunque. C'era una specie seriamente in pericolo di estinzione, che divenne rapidamente ambasciatrice della biodiversità e soprattutto della conservazione in tutto il mondo.

Cosa simboleggia il panda?

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Nel 1961, quando un gruppo di ambientalisti fondò il WWF, scelse proprio il panda come suo simbolo

Il panda non è soltanto un animale carino, buffo e simpatico praticamente a tutti. È un simbolo potente, senza pari, che racchiude in sé la necessità e il dovere di conservare la biodiversità, difendere la fragilità della natura e la voglia di riparare agli errori commessi in passato. Il suo volto è diventato, negli anni, la bandiera di tutte le specie animali in pericolo. La sua trasformazione in simbolo universale è stata graduale, ma inarrestabile, e buona parte del merito va alla strategia comunicativa del WWF.

Una volta che è stato scelto come simbolo, l'associazione ha saputo costruire attorno al panda una narrazione empatica, coinvolgente e riconoscibile da tutti: uno storytelling senza precedenti. Come nessun'altra specie animale prima di lui, il panda rappresenta infatti da solo un movimento globale e un'intera categoria di animali, quelli che stanno sparendo in silenzio, a causa delle attività umane, ma anche quelli che, come è accaduto a lui, possono ancora essere salvati.

In altre parole, il panda è diventato il "portavoce" di tutti gli animali a rischio del pianeta e la sua immagine, così iconica e riconoscibile, è riuscita a entrare nell'immaginario comune di milioni di persone in ogni parte del mondo, superando barriere culturali, linguistiche e politiche. Nessun altro animale è riuscito a incarnare così bene l'idea della tutela ambientale. È la specie "perfetta" per questo scopo, forse addirittura troppo secondo alcuni.

Il motivo per cui il panda è l'icona degli animali in pericolo

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Il panda gigante è una specie carismatica, è un mammifero come noi, non somiglia a nessun altro animale, ha un aspetto "tenero", quasi infantile, che suscita empatia immediata

In tutto il mondo ci sono migliaia di specie animali che rischiano l'estinzione, molte di queste persino più del panda. Eppure, è proprio lui, con il suo aspetto paffuto e i suoi occhioni "sporchi" di nero, a essere diventato l’icona dell'estinzione. Perché? Prima di tutto, va detto che il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è comunque una specie a rischio, anche se la sua situazione è migliorata parecchio negli ultimi decenni proprio grazie agli intesi sforzi di conservazione che è riuscito ad attirare.

Fino a pochi anni fa, era considerato "In pericolo" nella Lista Rossa dell'IUCN, a causa della frammentazione dell'habitat e della bassissima natalità, sia in natura che in cattività. Oggi il suo status è migliorato considerevolmente ed è classificato come "Vulnerabile", anche se rimane comunque una specie fragile, delicata e che necessita ancora di tutela costante. Ma ci sono anche tanti altri motivi più profondi e simbolici che hanno permesso a questa specie di diventare l'ambasciatrice perfetta per tutte le altre.

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Oggi il panda non è più a rischio come in passato, proprio grazie agli enormi sforzi di conservazione fatti per tutelare questa specie

Il panda è un animale "carismatico", come direbbero oggi biologi e naturalisti. È un mammifero come noi, non somiglia a nessun altro animale, ha un aspetto "tenero", quasi infantile, che suscita empatia immediata. È un buffo orso goffo nei movimenti, pacifico nel temperamento, erbivoro per scelta evolutiva. È difficile non affezionarsi o simpatizzare con un panda, ed è soprattutto questo ad aver fatto di lui il simbolo perfetto per la conservazione della fauna.

C'è poi anche un fattore culturale: il panda è un animale unico, presente solo in alcune aree della Cina, eppure conosciuto in tutto il mondo. È un animale che unisce, non divide. Non evoca paura e non è pericoloso, come i grandi predatori. Non è nemmeno troppo esotico, né troppo comune. È, in qualche modo, l'animale "giusto" nel posto "giusto". Il WWF ha saputo cogliere e amplificare tutte queste qualità, trasformandole in uno strumento di comunicazione universale e incredibilmente efficace.

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I panda era l’animale perfetto e il WWF ha saputo cogliere e amplificare tutte le sue qualità, trasformandole in uno strumento di comunicazione universale e incredibilmente efficace

Il panda non è diventato simbolo della conservazione perché è il più minacciato, ma perché è il più empatico. È il volto "dolce" di una battaglia che riguarda milioni di altre specie viventi. Dagli insetti agli anfibi, dai coralli ai grandi mammiferi. Oggi, per alcuni lo è anche troppo, perché ha attirato quasi tutta l'attenzione (e i fondi) verso le specie più carismatiche e riconoscibili (di solito grandi mammiferi), non necessariamente tra quelle a maggior rischio di estinzione e più bisognose d'aiuto, lasciando nell'ombra tantissime altre.

Tuttavia, è indubbio che il panda gigante sia riuscito a influenzare profondamente e in positivo i movimenti ambientalisti globali e la conservazione di tante specie animali a rischio. Ogni volta che ne vediamo uno su un volantino, su una maglietta o sul web, il pensiero va immediatamente alle specie a rischio. E se alcune di queste (incluso lui) sono state salvate negli ultimi decenni, buona parte del merito è proprio di quel goffo e buffo orso bianco e nero, l'animale "giusto" nel posto "giusto".

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