
Il ghiro (Glis glis) è un animale selvatico protetto dalla legge, e in quanto tale la sua detenzione in casa non è consentita dalla legge. Questo simpatico roditore noto per essere il re dei dormiglioni però negli ultimi anni è diventato sempre più popolare, tanto da spingere sempre più famiglie a interessarsi al suo cugino esotico, il minighiro africano (Graphiurus murinus) che invece può essere detenuto in casa.
Tenere un ghiro in casa è illegale?
Il ghiro è una specie protetta dalla legge nazionale n. 157 del 11 febbraio 1992 che stabilisce le norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e vieta la cattura, detenzione o commercio non autorizzati di specie selvatiche protette. Non è quindi permesso avere in casa questo piccolo mammifero autoctono del nostro paese.
A questo divieto nazionale se ne aggiunge un altro comunitario, la specie infatti è inserita nell’allegato III della Convenzione di Berna, che si occupa della tutela degli animali selvatici in Europa. Questo significa che la detenzione privata, senza autorizzazione o motivazione scientifica, non è compatibile con la legge sia italiana che internazionale.
Oltre alla questione legislativa, c’è poi un motivo altro impedimento alla vita domestica del ghiro, e riguarda la sua etologia. Le specie che vivono a stretto contatto con l'uomo sono compresi nel grande gruppo degli animali domestici, di cui fanno parte cani, gatti, capre, maiali e altri. Questi hanno subito un lungo processo di domesticazione a partire dal loro antenato selvatico, che ha inciso sulle abitudini e sul comportamento degli animali di oggi.
I gatti hanno imparato a miagolare da adulti, i cani a interpretare le nostre espressioni, mentre le caprette e gli agnellini si affezionano alle persone come farebbero con le loro mamme. Si tratta di comportamenti che trascendono dal singolo individuo e che ormai fanno parte del patrimonio di tutta la specie, ed è successo grazie alla co-evoluzione con l'essere umano. Questo processo però non è mai avvenuto per il ghiro, che al contrario degli animali domestici non ha bisogno di noi per sopravvivere, e anzi non dovrebbe avere alcun contatto.
Dove vivono i ghiri in natura e cosa succederebbe se vivessero in casa

Il ghiro vive prevalentemente nei boschi dell'Italia Centro-Settentrionale, ma anche se con minore frequenza è stato avvistato anche in Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Ama i boschi di latifoglie dove può facilmente trovare riparo nelle cavità degli alberi e le prede di cui si nutre, prevalentemente di ghiande e piccoli insetti.
Ha abitudini crepuscolari e notturne, mentre durante la giornata preferisce riposare nella sua tana fino a 10 ore al giorno. Anche da questa abitudine deriva la sua fama di grande dormiglione, oltre che all'abitudine di trascorrere i mesi freddi in letargo per una durata di circa sei mesi alle latitudini più fredde. Questa strategia, comune con altri mammiferi come gli orsi, gli consente di risparmiare le energie nei periodi in cui le risorse scarseggiano.
L'ambiente domestico non è il luogo adatto a un animale nato per la vita selvatica. Le sue abitudini non sono compatibili in alcun modo con un'esistenza in cattività, non tanto per gli aspetti pratici, quanto per quelli etologici. Si tratta di una specie che non si è evoluta per vivere a contatto con le persone.
Chi è il mini ghiro africano e perché molti lo scelgono come animale da compagnia
Il discorso è diverso per il mini ghiro africano (Graphiurus murinus), piccolo mammifero della famiglia dei Gliridi, la stessa dei nostri ghiri italiani. Il minighiro però è diffuso in diverse regioni dell’Africa subsahariana e in Italia è proposto come animale da compagnia non convenzionale. Nonostante questo, non è una specie domestica, resta selvatico, anche se proviene da allevamenti.
Il suo corpo misura pochi centimetri e pesa appena 30 grammi. Caratteristiche che attraggono chi cerca un animale piccolo e – apparentemente – facile gestire.Tuttavia, anche in questo caso sorgono problemi: pur essendo più piccolo, mantiene abitudini notturne e un'alimentazione fatta di insetti, frutta e semi. La scelta di tenerlo come animale da compagnia, anche se consentita dalla legge a determinate condizioni, non è la più saggia se si valuta il suo stato di benessere.