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I cieli di Torino e di altre città del Piemonte sono "coperti" di libellule e lo stesso accadrà in Lombardia dove già sono arrivati i primi sciami di Anax ephippiger, "l'imperatore vagabondo". Sui social sono tantissimi i video che mostrano il capoluogo piemontese "invaso" da questo insetto che, come spiega Odonata, la Società Italiana per lo Studio e la Conservazione delle Libellule ODV, "nei paesi mediterranei può essere avvistato tutto l’anno, anche se il maggior numero di segnalazioni riguarda i mesi estivi".
Ed infatti è quello che sta accadendo: le libellule sono nel periodo della migrazione in cui passano tra i tetti dei palazzi ma non si fermano sul nostro territorio e migrano da nord verso sud. Questa specie non sceglie l'Italia come luogo di riproduzione se non raramente e ciò accade perché va alla ricerca di condizioni climatiche dove l'umidità è la norma e dove gli specchi d'acqua non sono profondi e il sole è maggiormente presente.
Proprio pensando a quali possano essere le tappe d'interesse per questi animali, gli esperti ritengono che il passaggio su Torino e le altre città del nord Italia sia funzionale al fatto che le libellule possano dirigersi poi verso le risaie del vercellese e che il fenomeno di quest'anno sia dovuto alle alte temperature in città.
Comunque, non è la prima volta che accade sia nell'area ora interessata che in altre parti d'Italia come avvenuto qualche mese fa in Toscana. La migrazione più grande precedentemente registrata nella stessa zona era avvenuta sempre a Torino nel 2019.
Si tratta di una specie molto interessante e utile dal punto di vista della biodiversità. Il soprannome “imperatore vagabondo” già fa capire quanto questo muoversi di migliaia di esemplari sia una caratteristica specie specifica ma le abitudini, i percorsi e le motivazioni peculiari sono ancora allo studio da parte degli esperti. Sul sito di Odonata infatti è attivo dal 202 un progetto di Citizen science, ovvero il coinvolgimento anche dei cittadini per comprendere le abitudini della specie attraverso la richiesta di monitoraggio e segnalazioni.
Queste libellule hanno una grandezza che va dai 61 a 70 millimetri, hanno gli occhi marroni e il corpo è caratterizzato da macchie chiare di colore bruno sull’addome. I maschi si differenziano dalle femmine perché hanno una macchia azzurra sul corpo a forma di "sella" mentre le ali della specie sono trasparenti e di color ambra.
L'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ad oggi considera Anax ephippiger tra le specie inserite nella lista rossa come a "minor preoccupazione" e sul sito ufficiale viene precisato che "i pochi dati a disposizione non permettono alcuna valutazione di tendenza delle eventuali popolazioni italiane, che sono formate invariabilmente da pochi individui. Il trend della popolazione italiana globale è sconosciuto".
Il ruolo di questi insetti è molto importante nell'ambito della biodiversità perché si cibano di mosche e zanzare e sono predatrici anche della zanzara tigre. Il loro comportamento alimentare aiuta molto il contenimento di queste popolazioni che anche in Italia apportano fastidi quando sono in sovrannumero.