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Nei giorni scorsi, le acque dello Stretto di Messina sono state il palcoscenico di un incontro davvero speciale, diventato virale nel giro di poche ore. Una grossa balena è stata infatti osservata e ripresa in un video dall'equipaggio a bordo della feluca San Francesco, l'imbarcazione tradizionale utilizzata soprattutto per la pesca al pesce spada.
Le immagini dall'alto mostrano il grosso cetaceo – lungo circa 15 metri – nuotare tranquillamente tra le acque dello Stretto, in un incontro che non capita di certo tutti i giorni e che ha suscitato stupore e meraviglia tra migliaia di utenti sui social.
Chi è la balena avvistata nello Stretto di Messina

La protagonista del video è, con ogni probabilità, una balenottera comune (Balaenoptera physalus), il secondo animale più grande al mondo dopo la balenottera azzurra. Questo cetaceo può infatti superare i 24 metri di lunghezza e arrivare a pesare fino a 80 tonnellate, anche se nel Mediterraneo non superano quasi mai i 20 metri. La specie è tutt'altro che sconosciuta nelle nostre acque ed è infatti la balena più facile da avvistare nel Mare Nostrum, soprattutto tra primavera e inizio estate.
Lo Stretto di Messina, per via della sua particolare conformazione che favorisce la formazione di correnti ricche di nutrienti, rappresenta inoltre un tratto di mare strategico per molte specie marine, inclusi i grandi cetacei. Qui, le acque profonde e il continuo rimescolamento favoriscono l'abbondanza di plancton e pesci, base alimentare per molte specie. Questo tratto di mare, inoltre, rappresenta un sorta di corridoio naturale per molte specie marine, un passaggio "obbligato" tra Tirreno e Ionio.
Un gigante sempre comune, ma ancora poco conosciuto

Nell'ultimo periodo ci sono stati diversi altri avvistamenti di questa specie nelle acque italiane, non solo in Sicilia, ma anche nel Golfo di Napoli, alle Eolie e lungo altri tratti della costa tirrenica e ionica. Un segnale molto positivo che potrebbe riflettere la buona salute di alcuni ecosistemi e aree marine locali. La balenottera comune vive solitamente in mare aperto e si nutre principalmente di krill e piccoli pesci filtrati grazie ai fanoni e può immergersi per decine di minuti prima di riemergere in superficie per respirare.
La sua vita è ancora in parte avvolta nel mistero, nonostante sia molto studiata, soprattutto nel Santuario Pelagos, tra Liguria, Sardegna e Toscana. Rimangono infatti ancora molte domande sui suoi spostamenti stagionali, sulla riproduzione e sull'impatto delle attività umane sulla sua conservazione. Gl incontri sempre più frequenti con questi spettacolari gigante del mare fanno però ben sperare per il futuro delle balene e i altri cetacei anche nel nostro Mar Mediterraneo.