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15 Ottobre 2025
8:30

Le spettacolari foto vincitrici del Wildlife Photographer of the Year: anche un giovanissimo italiano tra i premiati

Annunciati i vincitori del Wildlife Photographer of the Year 2025, il più importante concorso internazionale di fotografia naturalistica. Trionfa Wim van den Heever, mentre l’italiano Andrea Dominizi, 17 anni, conquista il titolo di giovane fotografo dell’anno.

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La foto vincitrice assoluta del Wildlife Photographer of the Year 2025. Foto di Wim van den Heever/Wildlife Photographer of the Year

Sono stati annunciati i vincitori del Wildlife Photographer of the Year 2025, il più importante concorso internazionale di fotografia naturalistica. Come ogni anno, la cerimonia si è tenuta al Natural History Museum di Londra, dove verranno esposte dal 17 ottobre 2025 al 12 luglio 2026 le immagini vincitrici e finaliste, in una mostra che celebra la meraviglia, la fragilità e la diversità della vita sulla Terra.

Giunto alla sua sessantunesima edizione, il concorso nato nel 1965 e oggi organizzato dal prestigioso museo londinese continua a rappresentare il punto di riferimento per la fotografia naturalistica e la conservazione della natura attraverso le immagini. Migliaia di fotografi da tutto il mondo raccontano ogni anno, attraverso l'obiettivo, la bellezza e la complessità del mondo naturale. Le immagini premiate mostrano infatti scorci intimi sul comportamento animale, paesaggi estremi e storie di difficoltà, ma anche rinascita.

La foto vincitrice assoluta: un fantasma nel deserto

Il titolo di Wildlife Photographer of the Year 2025 è andato al sudafricano Wim van den Heever per lo scatto Ghost Town Visitor. Nella fotografia, una iena bruna (Parahyaena brunnea) passeggia tra le rovine spettrali di una vecchia città mineraria abbandonata nel deserto del Namib. La scena, immersa in una luce lattiginosa, racconta un mondo dove la natura torna a riprendersi i luoghi un tempo sottratti dalle attività umane.

La iena bruna, la più rara e meno conosciuta tra le specie di iene oggi viventi, è un animale notturno e solitario, che frequenta regolarmente la città fantasma di Kolmanskop durante le sue battute di caccia ai piccoli di foca del Capo o per cercare carcasse portate a riva dall’oceano. L'immagine, allo stesso tempo inquietante e poetica, è un ritratto di resilienza in un paesaggio segnato dal tempo e dall’abbandono. La foto ha vinto anche nella categoria Urban Wildlife.

Un giovane talento italiano tra i vincitori

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La foto scattata dal 17enne italiano Andrea Dominizi, vincitrice assoluta della categoria Young Wildlife Photographer of the Year. Foto di Andrea Dominizzi/Wildlife Photographer of the Year

Tra i premiati spicca anche Andrea Dominizi, un fotografo italiano di soli 17 anni, vincitore assoluto nella categoria Young Wildlife Photographer of the Year. La sua foto, After the Destruction, racconta la ripresa silenziosa della vita dopo il taglio boschivo e la distruzione di un habitat forestale dei monti Lepini, in Lazio.

L'immagine mostra un frammento di legno morto colonizzato da muschi e da coleottero cerambicide, protagonisti invisibili del ciclo della materia. In un unico scatto, Dominizi riesce a condensare il senso profondo dell’ecologia: la morte di un ambiente non è mai la fine, ma l’inizio di un nuovo equilibrio.

Un caracal a caccia di fenicotteri

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Foto di Dennis Stogsdill/Wildlife Photographer of the Year

La fotografia Cat Amongst the Flamingos di Dennis Stogsdill, vincitrice della categoria Behaviour: Mammals, cattura un momento quasi irreale: un caracal a caccia tra i fenicotteri del Serengeti. Conosciuto per la sua agilità e i suoi balzi acrobatici, il caracal raramente preda questi grossi uccelli. L'immagine fissa quindi un comportamento piuttosto raro, un momento di vera vita selvaggia davvero difficile da immortalare.

La catena alimentare in uno scatto

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Foto di Qingrong Yang/Wildlife Photographer of the Year

Nella categoria Behaviour: Birds, la fotografa cinese Qingrong Yang ha conquistato la giuria con Synchronised Fishing, una scena di caccia impeccabilmente sincronizzata tra una garzetta e un pesce in un lago di Xiamen, in Cina, inseguito da un altro pesce più grande. Lo scatto non mostra un frammento di catena alimentare immortalato in una sola immagine, ma anche la riconquista di un ecosistema urbano, rinato dopo decenni di inquinamento e isolamento dal mare.

A caccia tra terra e mare

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Foto di Shane Gross/Wildlife Photographer of the Year

Il fotografo canadese Shane Gross, vincitore della categoria Animals in their Environment, ha ritratto una murena maculata mentre caccia fuori dall’acqua sull'isola di D'Arros, alle Seychelles. L’immagine, Like an Eel out of Water, mostra le sorprendenti capacità adattative di un animale in grado di muoversi con agilità sia sopra che sotto la superficie, ricordando quanto possa essere sottile il confine tra il mondo marino e quello terrestre.

La pesca eccessiva in uno scatto

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Foto di Audun Rikardsen/Wildlife Photographer of the Year

Con The Feast, Audun Rikardsen porta l’attenzione su un tema molto importante: la convivenza tra fauna marina e industria della pesca. Scattata durante una notte polare nel nord della Norvegia, la fotografia mostra un caotico banchetto di gabbiani attorno a un peschereccio, dove la ricerca di cibo diventa una vera lotta per la sopravvivenza. Il fotografo utilizza la potenza visiva per denunciare le vittime collaterali della pesca industriale e promuovere soluzioni più sostenibili.

La danza delle rane

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Foto di Quentin Martinez/Wildlife Photographer of the Year

In Frolicking Frogs, il fotografo francese Quentin Martinez ha immortalato l’incontro di centinaia di raganelle durante la stagione degli amori nella foresta pluviale della Guiana francese. Il canto acuto dei maschi e la pioggia torrenziale trasformano per poche ore la montagna Kaw e le sue foreste in un palcoscenico dove la vita esplode rumorosa per continuare a esistere e a tramandarsi.

La scienza per salvare il rinoceronte settentrionale

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Foto di on A Juárez/Wildlife Photographer of the Year

Tra le immagini più forti di quest'edizione c’è quella del fotografo spagnolo Jon A. Juárez, vincitore nella categoria Photojournalism, che documenta il lavoro del progetto BioRescue per salvare il rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni) attraverso la fecondazione in vitro. La fotografia mostra un feto di rinoceronte meridionale non sopravvissuto, risultato del primo trapianto embrionale provato per salvare una sottospecie di cui rimangono solo due femmine, Najin e sua figlia Fatu. Un'immagine forte, ma necessaria, che testimonia una nuova frontiera della scienza al servizio della conservazione.

Dalle dune del Namib ai laghi urbani della Cina, dalle foreste tropicali alle gelide notti del Nord, le fotografie premiate al Wildlife Photographer of the Year sono ormai diventate un appuntamento fisso per gli amanti della natura. Queste e tante altre immagini finaliste e vincitrici sono visibili nella gallery sul sito ufficiale del concorso e nella mostra permanente del Natural History Museum di Londra, dove ogni scatto rappresenta una piccola grande finestra sulla vita del nostro fragile Pianeta.

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