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La tartaruga Caretta caretta Julia è tornata in mare dopo un ricovero di circa due mesi all’Acquario di Genova. Il trasporto della tartaruga e dello staff dell’Acquario di Genova dal Porto Antico fino al luogo del rilascio è avvenuto a bordo del battello GC B129 della Guardia Costiera.
A salutare Julia prima dell’imbarco, erano presenti un gruppo di bambini e bambine accompagnati dagli educatori della Cooperativa Il Cesto e i bambini e le bambine del Centro Estivo RJ della scuola di danza Jarret che hanno potuto approfondire la conoscenza di questi animali e l’attività di tutela e conservazione.
Tutta l'operazione e l'entusiasmo dei bambini coinvolti è stato ripreso in un video emozionante che segue Julia dalle "dimissioni" dall'Acquario fino alla liberazione in mare.
La storia della tartaruga Julia

Julia era stata soccorsa il 17 maggio scorso a circa un miglio al largo dal litorale genovese su segnalazione di un diportista cui era sembrato che avesse difficoltà a immergersi stazionando in posizione verticale. Una volta trasferita all’Acquario di Genova, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto, era stata sottoposta a tutti i controlli veterinari previsti dallo staff medico-veterinario della struttura da cui era emersa una diagnosi di polmonite e infezione generalizzata. Julia ha risposto bene alle cure effettuate e questo le ha permesso a distanza di due mesi di poter tornare in mare. Al momento del rilascio, avvenuto l'11 luglio, Julia pesa 10,5 kg, è lunga 44,5 cm e larga 43 cm.
Non è un caso che a prendersi cura di lei sia stato l'Acquario di Genova che dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta e nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.
Cosa fare se si avvista una tartaruga in difficoltà
Chiunque avvisti un esemplare in stato di difficoltà deve come prima cosa allertare immediatamente la Guardia Costiera attraverso il numero 1530 o il 112, che a sua volta contatta immediatamente gli esperti, i quali valutano il caso e la necessità effettiva di intervento e danno indicazioni su come operare.
Nessuno è autorizzato a recuperare di propria iniziativa le tartarughe prima di avere il nulla osta dalla Guardia Costiera. Questo perché va approfondito il motivo per cui la tartaruga è in difficoltà, sono diverse infatti le cause possibili. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate, ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale; sversamenti o presenza di petrolio.