
Spesso chi decide di vivere in strada lo fa per sentirsi libero, libero dai meccanismi, dai condizionamenti e dai compromessi imposti dalla società, liberi di vedere posti diversi, di conoscere gente nuova, ma se non c'è aspirazione a migliorarsi e ad elevarsi, vivere in strada diventa una condizione fine a se stessa, dove magari ai compromessi e alle imposizioni convenzionali si sostituiscono le dipendenze, specie quelle da droghe e alcol. Allora si finisce a vivere col solo scopo di trovare i soldi necessari a procurarsi la prossima dose e via così fino a che il corpo può reggere.

"I miei cani mi hanno salvato"
È per questo che Daniele ha deciso di cambiare: “Quando nel 2016 la mia ragazza è morta per overdose ho passato due anni di inferno, c'era la dipendenza da droghe e c'era la dipendenza dai farmaci, ancora più subdola. Scappai via da Napoli coi miei cani verso la Francia, dove ho vissuto per due anni in un bosco solo con loro, ripulendomi da tutto. Poi a causa del Covid sono dovuto ritornare a Napoli, ma da allora ho una regola: la strada si vive solo di giorno, di notte si ferma tutto”. Troppo facile ricadere negli stessi errori in una città che offre di tutto, nel bene e nel male. Ma soprattutto è impossibile prendersi cura di tre cani se non si è lucidi: “Sono loro che mi hanno salvato. È per loro che la notte mi fermo, non potrei stressarli così a lungo. Quando hai la responsabilità di vivere insieme a dei cani devi stare sempre attento: basta la presenza di un altro cane, di un altro animale, una persona o qualcosa che possano impaurirli e quando poi ti partono e fanno danni a rimetterci sono loro e questo non è giusto”.

Quest'anno Daniele si è dovuto rioperare per una brutta infezione e sebbene l'intervento è stato effettuato in day hospital, è rimasto ricoverato per un mese: “Ringrazio l'Asl, i Medici di Strada, alla consigliera Gaeta per essersi presi cura dei miei cani mentre ero ricoverato. Se non fosse stato per loro, non mi sarei rioperato. L'idea di non sapere che fine avrebbero fatto i miei cani, con chi sarebbero rimasti e dove mi uccideva, quando poi me li hanno riportati, dopo un mese, è stata una gioia immensa, qualcosa che non dimenticherò mai”.
"La fortuna si crea, non arriva da sola"
Grazie ai Medici di Strada e al coordinamento Roberta Gaeta, consigliera regionale con delega al Benessere animale, i cani di Daniele sono stati custoditi per il tempo necessario nel canile comunale e al suo ritorno gli è stata prima trovata una sistemazione in un b&b e poi una casa dove poter stare insieme ai suoi tre compagni Tobi, Loui e l'ultima arrivata Danka. Ma sono tante le persone che si sono messe a disposizione per lui e i suoi compagni canini: "Voglio solo ringraziare anche degli amici di Mugnano e un signore, Luigi, che fa il tassista e che per me è stato sempre come un padre". Non solo, Daniele ha anche accettato un lavoro come guardiano di cani e gatti in una struttura che si trova fuori Napoli: “Sono ancora in prova, tra poco dovrò ripartire, la fortuna non arriva se non la cerchi, se non arriva o è perché non la cerchi o perché non la vuoi. Bisogna essere predisposti, saper porsi e aprirsi agli altri, sempre nell'ottica di migliorare. Io sono riuscito a farlo grazie ai miei cani, mettendo loro al primo posto. Sono stati loro la mia cura”.