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La foca monaca torna a farsi vedere a Capri: il video dell’incredibile avvistamento

La foca monaca è stata nuovamente avvistata e filmata a Capri mentre mangiava un pesce a pochi metri dalla costa. Gli avvistamenti recenti confermano il lento, ma graduale ritorno di questa sepcie rara lungo le coste italiane.

11 Maggio 2025
9:32
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La foca avvistata a Capri. Screenshot via Facebook Zaccheo Boat Rental

Le immagini questa volta non lasciano dubbi: una foca monaca nuota tranquilla nelle acque cristalline di Capri, a pochi metri dalla costa. Dopo i recenti avvistamenti registrati a Punta Campanella e proprio al largo dell'isola azzurra, l'animale è tornato a mostrarsi regalando un nuovo emozionante incontro tra le acque del golfo di Napoli. A filmarla sono stati Michele Zurino e Liberato Milano, skipper della compagnia Zaccheo Boat Rental, che si sono trovati davanti a una scena rarissima.

La foca stava mangiando un pesce e si è lasciata filmare a pochi metri di distanza. È un video breve, ma significativo: il mammifero marino sembra in buona salute, una notizia che fa felici ricercatori, appassionati e chiunque ami il mare e la biodiversità marina e che conferma il graduale, ma costante ritorno della foca nel nostro paese. Fino a poco tempo fa la specie era praticamente estinta lungo le coste italiane, ma ora sta tornado. E lo sta facendo proprio lì dove un tempo era di casa.

Il ritorno di un'icona del Mediterraneo

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Un tempo ampiamente diffusa in tutto il Mediterraneo, oggi rimangono appena 700–800 foche monache concentrate soprattutto tra le isole della Grecia, la Turchia e alcune coste del Nord Africa

Per comprendere quanto sia importante questo avvistamento, bisogna fare un salto indietro nella storia. La foca monaca (Monachus monachus) è uno dei mammiferi marini più rari del Pianeta. Un tempo era diffusa lungo tutte le coste del Mediterraneo, compresa l'Italia, ma la persecuzione diretta, il disturbo umano e la progressiva distruzione del suo habitat l'hanno portata a un passo dall'estinzione. Oggi ne sopravvivono appena 700-800 individui, concentrati soprattutto tra le isole della Grecia, la Turchia e alcune coste del Nord Africa.

Per decenni, le foche monache sono state solo un lontano ricordo nei nostri mari, una presenza mitica evocata da vecchi pescatori, da qualche sporadica segnalazione e persino la toponomastica. Le grotte del bue alle Tremiti e in Sardegna, quella della foca a Capraia e la località Torre dell'Orso in Salento lo dimostrano. Nomi scelti non a caso: bue, orso o vitello marino, così veniva chiamato questo iconico mammifero marino di cui avevamo quasi perso la memoria. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato.

Gli avvistamenti aumentano

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Negli ultimi anni, gli avvistamenti e le prove della sua presenza lungo le coste italiane stanno aumentando

Negli ultimi anni gli avvistamenti lungo le coste italiane stanno aumentando, e non sono più solo episodi isolati. Tirreno, Ionio, Adriatico, sempre più spesso queste foche solitarie tornano a fare capolino, a volte sostando per giorni in calette nascoste o in vecchie grotte abbandonate. È un segnale chiaro: gli animali stanno esplorando di nuovo territori da cui erano ormai scomparsi, e dove forse, un giorno, potranno tornare a riprodursi in pianta stabile e in maniera diffusa.

A contribuire a questa lenta riconquista è stata anche la ricerca scientifica, che negli ultimi anni ha compiuto un balzo in avanti grazie agli avvistamenti di appassionati e semplici cittadini e all'analisi del DNA ambientale. Campionando l'acqua del mare, i ricercatori possono infatti rilevare le tracce genetiche lasciate dalle foche, una metodologia non invasiva e fondamentale, che ha permesso di mappare i suoi spostamenti e confermare presenze anche laddove gli occhi umani non erano riusciti a vederla.

Una specie simbolo da proteggere

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La foca monaca sta tornando, ma ora tocca a noi fare in modo che questo ritorno non sia solo una parentesi, ma l’inizio di una nuova storia

La foca monaca è però molto più di un animale raro e iconico. È un vero e proprio simbolo della salute del Mediterraneo. Ha bisogno di acque pulite, di coste tranquille e di ambienti naturali poco antropizzati per vivere e riprodursi. Rimane una specie ancora seriamente minacciata di estinzione e la sua presenza ci dice quindi molto sia sullo stato di salute del mare, che sugli effetti della gestione delle coste delle politiche di conservazione della biodiversità.

Vederla nuotare libera in un luogo così iconico e frequentato come Capri, ci ricorda però anche quanto sia importante continuare a proteggere gli ecosistemi marini, ridurre l'inquinamento, regolamentare la pesca e la navigazione in mare e garantire zone tranquille per la fauna. Questo video ci racconta tutto questo in pochi secondi: la bellezza del ritorno di una specie iconica e la speranza che le coste italiane possano tornare ad accoglierla come un tempo. La foca sta tornando, ma ora tocca a noi fare in modo che questo ritorno non sia solo una parentesi, ma l'inizio di una nuova storia.

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