
Quando in mare appare un pesce luna è difficile non restare colpiti. Ha una forma quasi irreale, tondeggiante come una grande luna piena, e un movimento lento che sembra andare contro le regole del nuoto. Per questo ogni avvistamento suscita sempre meraviglia, soprattutto in Adriatico, dove la specie è presente, ma non così facile da incontrare. L'ultimo, con video, arriva dal golfo di Trieste ed è stato girato da Nicolò Gasperi e Nicolas Starc e poi condiviso sui social dall'Area Marina Protetta di Miramare, che ha ringraziato i due giovani per la segnalazione.
Il pesce luna (Mola mola) è il pesce osseo più grande del mondo. Alcuni individui possono superare i due metri di lunghezza e diverse centinaia di kg di peso. E una specie pelagica, ovvero che trascorre gran parte della sua vita in mare aperto, lontano dalle coste e dal fondale. Per questo, nonostante sia diffuso in tutto il Mediterraneo – Adriatico compreso – vederlo vicino alla superficie o lungo le rotte costiere rimane un evento relativamente raro.
Un pesce stranissimo

Il suo aspetto è tra i più strani e particolari dell'intero regno animale. Il corpo è schiacciato lateralmente, quasi "tagliato" nella parte posteriore come se mancasse un pezzo, e si muove grazie alle due grandi pinne verticale e dorsale che battono come le ali di un enorme uccello marino. Nonostante l’andatura placida, il pesce luna compie lunghi spostamenti anche a notevoli profondità, alternando immersioni fredde a soste in superficie per termoregolare, cioè riportare il corpo alla temperatura ideale.
È proprio in questi momenti che può capitare di incontrarlo mentre nuota lentamente o si lascia trasportare dalle onde disteso su un lato mentre prende il sole, da qui il nome inglese "sunfish", completamente opposto a quello italiano. La dieta è molto variabile, ma la sua fama è legata soprattutto alle meduse, di cui è un grande consumatore. Questo lo rende un alleato prezioso per l'armonia degli ecosistemi marini, perché contribuisce a controllare le popolazioni di questi invertebrati gelatinosi, che in alcuni periodi possono aumentare in modo vertiginoso.
Avvistamenti in aumento, anche grazie ai cittadini

Negli ultimi anni gli avvistamenti in Italia sembrano diventati un po' più frequenti, soprattutto lungo le coste tirreniche e in Sardegna, aree dove le acque sono più profonde e ricche di plancton e meduse. In estate viene osservato anche nel Canale di Sicilia e lungo la costa pugliese, mentre nell'alto Adriatico – come nel caso di Trieste, dove era già stato segnalato lo scorso maggio – le segnalazioni sono più sporadiche, proprio perché l’ambiente è meno tipico per una specie abituata al mare aperto.
Il video condiviso dall'AMP Miramare è dunque un'occasione preziosa non solo per osservare un animale straordinario, ma anche per ricordare il valore delle segnalazioni dei cittadini. La cosiddetta citizen science, cioè la partecipazione attiva delle persone alla raccolta di dati, è infatti uno strumento sempre più importante per monitorare la presenza e lo stato di conservazione delle specie marine e non solo. Ogni avvistamento permette ai ricercatori di ottenere informazioni aggiornate su movimenti, comportamento e distribuzione degli animali.