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5 Luglio 2025
9:04

Il Tribunale di Trento riapre le indagini per la morte dell’orso M62: “Adesso si faccia giustizia”

Il Tribunale di Trento riapre le indagini sulla morte dell’orso M62 e di un cucciolo trovato senza vita nel 2023. La decisione è arrivata dopo l'opposizione dell'associazione animalista Lav all'archiviazione del procedimento penale. Gli attivisti chiedono di chiarire eventuali ipotesi di bracconaggio.

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Il Tribunale di Trento riapre le indagini per la morte dell'orso M62. Lo rende noto la Lav, associazione di tutela animale che si era opposta all'archiviazione del procedimento: "Ci aspettiamo una rivalutazione del caso a carico di ignoti a seguito della raccolta di nuovi elementi di prova, affinché sia fatta finalmente giustizia".

Sono state riaperte le indagini anche per un cucciolo di orso ignoto trovato senza nell’aprile del 2023.

Perché il Tribunale di Trento riapre le indagini sull'orso M62

Era il maggio del 2023 quando il corpo di M62 venne trovato da un gruppo di escursionisti che stava passeggiando tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, a Sud Est del massiccio delle Dolomiti di Brenta. L'animale, riconoscibile per le marche auricolari applicate nel 2021, fu portato portato all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Trento dove gli esperti rilevato graffi e altre tracce che facevano pensare allo scontro con un altro animale. Non vennero riscontrati invece segni di avvelenamento né di proiettili.

Prima di M62, nell’aprile del 2023, era stato ritrovato anche il corpo di un cucciolo di orso ignoto.

Lav aveva quindi chiesto di approfondire le cause di morte per verificare l’ipotesi di bracconaggio, insieme ad altre associazioni, e aveva denunciato i fatti. È stata però in seguito disposta l’archiviazione del procedimento penale contro ignoti per la morte di M62 e del cucciolo, anche se nel fascicolo del procedimento non vi erano evidenze delle indagini sulla morte di quest’ultimo.

Oggi però a seguito dell'opposizione all’archiviazione da parte dell'associazione, il Gip ha disposto l'acquisizione di ulteriori elementi di prova riguardanti M62 e il cucciolo. Elementi che la Lav stessa aveva segnalato come assenti nel fascicolo.

"Il clima d’odio creato dal Presidente Fugatti nei confronti degli orsi, può avere spinto i cittadini a farsi giustizia da sé, anche nei confronti di individui che non hanno mai manifestato comportamenti preoccupanti – ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile Area Animali Selvatici di Lav – Per questo vogliamo scoprire quello che è accaduto agli animali e ricostruire la dinamica del loro decesso, così da identificare anche possibili atti di bracconaggio che dovranno essere perseguiti dalla Magistratura”.

Il termine per l'attività richiesta al PM però prevede tempi lunghi: è stato fissato al 15 aprile 2026.

Chi era l'orso M62 e le ipotesi sulla morte

Sembrava chiuso il giallo della morte M62, l'orso finito nella lista nera della Provincia autonoma di Trento ad aprile 2023 perché ritenuto problematico. Poche settimane dopo essere inserito nell'elenco degli orsi da abbattere, M62 è stato trovato senza vita da un gruppo di escursionisti.

Era un maschio nato nel 2018 con una storia familiare complicata: suo fratello M57 è il soggetto responsabile dell'incontro con una persona avvenuto ad Andalo nell'estate del 2020, e oggi vive all'interno di un recinto in Ungheria.

M62 è finito nella lista nera della Provincia Autonoma di Trento insieme a Jj4 e Mj5, ma al contrario di loro non aveva mai mostrato comportamenti aggressivi nei confronti delle persone. Come riportato anche nel Rapporto Grandi Carnivori 2020 stilato dalla Provincia, M62 aveva mostrato comportamenti confidenti e per questo era stato munito di radiocollare.

Questo perché nel 2020 si era più volte avvicinato agli insediamenti umani, soprattutto in Val di Sole, dove aveva consumato rifiuti organici. Nella primavera del 2021 tale atteggiamento si è ripetuto, questa volta in particolar modo sull’Altopiano della Paganella, dove l'orso è entrato nei centri abitati.

Nel novembre 2021, M62 aveva invece seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, avvicinandosi al gruppo di persone. L’interazione è durata circa una decina di minuti, durante i quali l’orso ha manifestato un’estrema confidenza. Queste circostanze avevano portato alla decisione di dotarlo di radiocollare per monitorarne gli spostamenti e in seguito lo hanno fatto comparire nella lista degli orsi da abbattere della Provincia.

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