
La stagione d'oro di Cesar Millan, auto nominatosi "il sussuratore dei cani", fu quando la serie chiamata proprio "The dog swhisperer" andò in onda su National Geographic Channel dal 2004 al 2012. Il grande successo ottenuto fu però macchiato da una denuncia e poi molte altre a seguire che fecero emergere l'uso di metodi coercitivi da parte dell'addestratore nei confronti dei cani.
Da quel momento in poi qualcosa cambiò nella percezione delle persone in tutto il mondo di un personaggio che ha sempre spacciato il suo "amore per i cani" come un qualcosa che invece poco aveva a che fare con la relazione ma con veri e propri maltrattamenti, fisici e psicologici, nei confronti degli animali.
Millan non si è mai fermato in realtà e il suo successo è continuato, tanto da essere sempre presente a eventi "glam" negli Stati Uniti e da proporre adesso sul mercato un "collare intelligente", ovvero dotato di IA, che sostanzialmente non fa altro che inviare impulsi fastidiosi che bloccano il cane se fa qualcosa di indesiderato. Questa è, in sintesi, la funzione su cui l'addestratore sta spingendo il marketing dell'oggetto che vende come uno strumento "fondamentale" perché le persone "capiscano il loro cane".
La sospensione della serie non ha portato a una nuova consapevolezza sui metodi violenti di Millan
La serie di Millan è stata dunque interrotta nel 2012, proprio a causa delle critiche rivolte ai metodi disumani, crudeli e violenti utilizzati nei confronti dei cani. All'epoca in Italia intervenne anche l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che ne richiese la sospensione perchè "il programma mostrava immagini diseducative e contrarie ai principi del corretto rapporto uomo animale".
Ma il volto e le immagini ben montate e patinate di cani e persone di riferimento "felici" perché si sono rivolte a Millan non sono mai sparite e anzi l'addestratore ha continuato a produrre tanti contenuti e a mostrarsi in giro: ancora sono tantissimi i suoi fan in tutto il mondo.
Il suo nome continua infatti ad essere associato a quella figura che aveva costruito di se stesso come "psicologo dei cani" e a settembre scorso è stato anche ospitato sulla ABC news per presentare quella che ha definito "una tecnica innovativa per addestrare i cani": l'uso dell'intelligenza artificiale attraverso un collare da far indossare all'animale.

Millan, del resto e come accennavamo, non ha mai del tutto perso la sua "credibilità" agli occhi degli statunitensi e anche degli italiani, se solo si pensa che diverse testate giornalistiche anche nostrane hanno continuato a dargli spazio. Ma a farlo è stato appunto uno dei broadcaster più seguiti negli Stati Uniti, la cui proprietà è della Walt Disney che già dal testo che accompagna il video dell'intervista fa comprendere quanto poco si sappia ancora sui cani, nonostante i 30-40 mila anni di co evoluzione che condividiamo con loro. "Millan ha presentato il collare Halo su ABC News Live: un dispositivo intelligente che utilizza l'intelligenza artificiale per aiutare a mantenere i cani al sicuro e ben educati. Il collare, di cui Millan è co-fondatore, crea confini invisibili e aiuta a monitorare il comportamento del cane".
Cosa fa davvero il collare di Millan? Inibisce il cane
Ciò che questa volta il "sussurratore dei cani" ha portato come qualcosa di innovativo e che aiuterà i "proprietari" a capire meglio i loro cani è appunto usare uno strumento come un collare, che tipicamente ha una funzione ormai considerata obsoleta e che è nella maggioranza dei cani sostituibile con una pettorina per garantire davvero il benessere dell'animale. Ma ciò che promette l'azienda che lo produce e Millan che lo sponsorizza è di "migliorare" le prestazioni di Fido perché grazie all'IA "capiranno cosa devono fare".
Ma vediamo in cosa consiste, esattamente. Così Millan ha spiegato quello che fa il dispositivo: funziona inviando segnali al cane, come fischi e vibrazioni, quando ad esempio si avvicina a delle zone limite stabilite dalla persona di riferimento che le stabilisce e che monitora la situazione attraverso un'app.
Durante la dimostrazione che ha fatto in Tv, Millan ha mostrato come il collare funzionerebbe su un cane di nome Pluto che ha portato in studio con lui, che afferma essere "non suo" e che se fosse stato sottoposto al segnale uditivo o alla vibrazione emessa dal collare, "si bloccherebbe se superasse il limite stabilito via app". L'addestratore spiega che è la stessa cosa che avviene se si parla "la lingua dei cani", infatti si rivolge a Pluto e lo fa risedere sottolineando in quel modo che ci riesce perché lui sa come si fanno queste cose.
Ma ciò che Millan non dice, invece, è che il segnale uditivo o la piccola scossa che il collare manda non insegnano al cane altro che ad essere inibito. Un essere senziente come è il "miglior amico dell'uomo", infatti, capirebbe sicuramente di doversi fermare a un certo punto ma non perché "è stato educato" ma per lo stress e il timore subito dall'apparecchio montato nel collare.
Un collare gps che di IA non ha nulla
Altro discorso, poi, nemmeno legato ai cani è l'improprio utilizzo del termine "Intelligenza artificiale" che ormai viene "venduto" da chiunque anche quando al massimo, come in questo caso, si tratta di un'app collegata ad un oggetto che emette il segnale di posizione. Possibile che le persone non si rendano conto nemmeno di questo? Ovvero della ‘truffa' insita non solo nel proporre uno strumento che col benessere del cane non ha nulla a che fare, ma anche nel confondere le idee sull'applicazione di una tecnologia che non ha nulla di futuristico.
La funzione basica del collare, infatti, è quella di contenere un Gps, strumento utile per chi gestisce il cane in libertà ma sicuramente che non è qualcosa di nuovo: collari gps vengono ormai prodotti da anni. Del resto se si va sul sito del produttore, è proprio come tale che viene presentato il collare, dove l'unica differenza con altri prodotti del genere è il sottolineare che si tratta di uno strumento per il "contenimento GPS", ovvero con la funzione descritta da Millan che consente di programmare l'app in modo tale che invii il segnale al cane. Così l'azienda spiega questo funzionamento: "Il nostro metodo brevettato, basato sulla psicologia canina, è intuitivo ed efficace, il che rende Halo molto più sicuro di altri collari. Quando si avvicina a un confine, il tuo cane riceve automaticamente un feedback personalizzato che assocerà a un semplice comando ‘Non avvicinarti'. Se il cane non si ferma o non si gira, gli viene dato un feedback crescente finché non risponde. Una volta che si ferma o si gira, un comando "Torna indietro" lo riporta al sicuro".
Non vi è alcuna spiegazione di chi abbia accertato che il collare è "basato sulla psicologia canina": quale etologo ha certificato che imprimere uno stress uditivo e anche fisico possa fare del bene alla mente del cane? E seppure vi sia qualcuno che lo ha dichiarato, sicuramente fa parte di una scuola di pensiero in cui siamo ben oltre l'addestramento classico ma in cui si ricade facilmente nel coercitivo o comunque dal punto di vista dell'etologia canina in una considerazione del cane ferma ai primi anni 80 del 900 in cui l'animale veniva visto in maniera meccanicistica (una sorta di robot che vive in funzione di stimolo e risposta) e non come un essere senziente dotato di emozioni e cognizioni (visione cognitiva).
Siamo ancora in tempo per valutare questo personaggio per quel che è, nonostante i tanti fan che continua ad avere nel mondo. E per farlo basta informarsi bene, scoprire e leggere studi scientifici e articoli divulgativi come, ad esempio, quello che abbiamo realizzato ad esempio sul "collare a scorrimento" o anche solo approfondire le motivazioni di razza per comprendere che ogni cane, però, è un soggetto unico e dotato di una sua personalità che sarà sempre il frutto di diversi fattori oltre alla genetica, tra cui, fondamentale, proprio la relazione che avrà con la sua persona di riferimento.