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3 Novembre 2025
11:58

Il gruppo di orche che ha imparato a cacciare gli squali bianchi: li girano sottosopra per paralizzarli

Nel Golfo di California, in Messico, un gruppo di orche è stato filmato mentre caccia giovani squali bianchi ruotandoli a pancia in su per paralizzarli. È una tecnica appresa e tramandata culturalmente, già vista in Sudafrica con le ormai famose orche maschio Port e Starboard, che hanno letteralmente fatto strage di bianchi.

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Un’orca nuota trascinando un giovane squalo bianco. Foto di Marco Villegas

Nel Golfo di California, in Messico, un gruppo di orche ha mostrato ancora una volta quanto possono essere intelligenti e spietate queste cacciatrici. Un team di ricercatori è infatti riuscito a filmare un gruppo che ha imparato a cacciare gli squali bianchi utilizzando una tecnica di caccia straordinariamente precisa: girarli sottosopra. Lo fanno perché sanno bene che gli squali, una volta ruotati a pancia in su, entrano in una condizione di paralisi temporanea, diventando così completamente incapaci di difendersi o fuggire.

Una volta immobilizzati e girati sul dorso, le orche possono poi nutrirsi con calma dei loro organi interni, in particolare del fegato, ricco di grassi e di energia. Il comportamento di questo specifico gruppo, conosciuto come "pod di Moctezuma" è stato descritto in uno studio pubblicato recentemente su Frontiers in Marine Science e coordinato dal biologo marino Erick Higuera Rivas e rappresenta l'ennesima testimonianza dell'incredibile intelligenza e della capacità di apprendimento sociale delle orche.

Le orche, cacciatrici sociali straordinarie

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Le orche adattano le proprie strategie di caccia alle prede e le trasmettono culturalmente di generazione in generazione

Le orche (Orcinus orca) sono predatrici eccezionali e possono cacciare letteralmente qualsiasi animale marino, dalle aringhe alla balenottera azzurra, passando per delfini, uccelli, foche, otarie, tartarughe marine, razze e appunto squali. Tuttavia, di solito ogni gruppo familiare – chiamato pod – si specializza nella caccia di una o poche prede, sviluppando tecniche di caccia specifiche e uniche che vengono appresse e tramandate culturalmente di generazione in generazione.

"Le orche che si nutrono di elasmobranchi – squali e razze – possono cacciare un grande squalo bianco praticamente ovunque, se vogliono", ha spiegato in un comunicato Higuera. La chiave di questo successo sta però proprio nella cooperazione e nella trasmissione culturale, perché ogni tecnica viene appressa e affinata in funzione della singola preda, delle sue vulnerabilità e delle capacità di caccia del gruppo di orche. Si tratta probabilmente del più complesso e sofisticato comportamento predatorio dell'intere regno animale.

In passato, sono state già osservate orche cacciare giovani balene grigie, capodogli, megattere o squali balena e ogni gruppo adatta e sviluppa strategie di caccia proprie. In Antartide, per esempio, le orche cacciano le foche generando onde per farle cadere dai lastroni di ghiaccio galleggianti. In Patagonia, invece, si spiaggiano deliberatamente sulla battigia per catturare i leoni marini fuori dall'acqua e continuano a stupirci con nuovi e incredibili comportamenti ormai ogni anno.

I due episodi di caccia in Messico: presi di mira squali bianchi giovani

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La sequenza dell’attacco osservato nel 2020. Immagine da Higuera–Rivas et al., 2025

Durante il monitoraggio, i ricercatori hanno osservato e filmato due diversi episodi di caccia (qui il video del 2020 e del 2022) in cui cinque orche hanno inseguito giovani squali bianchi (Carcharodon carcharias), spingendoli verso la superficie per poi ribaltarli. In questa posizione gli squali entrano nella cosiddetta "immobilità tonica", uno stato di paralisi riflessa che riduce la loro consapevolezza e li rende completamente indifesi. A quel punto le orche li portano sott'acqua e si nutrono del fegato, abbandonando poi il resto dello squalo.

Le prede erano tutte squali bianchi ancora giovani, probabilmente meno esperti e quindi meno capaci di reagire e difendersi rispetto agli individui adulti (e più grandi anche nelle dimensioni). Secondo Salvador Jorgensen, biologo dell'Università Statale della California, "gli squali bianchi adulti fuggono rapidamente dalle aree dove ci sono orche, mentre i giovani potrebbero non riconoscere subito il pericolo. Non sappiamo ancora se questa reazione di fuga sia istintiva o appresa".

Il gruppo di Moctezuma (dal nome del maschio adulto del pod), è già noto per la sua propensione nella caccia a razze e altri squali, tuttavia non erano ancora stati documentati episodi di predazione sugli squali bianchi. Secondo gli autori, probabilmente le orche hanno approfittato dei cambiamenti climatici che stanno modificando la distribuzione degli squali bianchi. Gli eventi legati a El Niño, infatti, avrebbero spinto i giovani squali verso acque più calde del Golfo di California, rendendoli più esposti a questi predatori.

Orche che cacciano squali bianchi: un fenomeno sempre più diffuso

Non è però la prima volta che le orche sfruttano l'immobilità tonica per cacciare squali. Questa tecnica di caccia è già stata documentata in numerose altre occasioni, dove diversi gruppi l'hanno applicata per immobilizzare varie specie di squali e razze. E non è neppure la prima volta che un gruppo di orche si specializza nella caccia agli squali bianchi: il caso più famoso di tutti è sicuramente quello di Port e Starboard, due maschi che vivono al largo delle coste sudafricane e che fanno letteralmente strage di bianchi.

Port, riconoscibile dalla pinna dorsale piegata verso sinistra, e Starboard, verso destra, sono diventati celebri per aver letteralmente decimato le popolazioni di squali bianchi e altre specie vicino a Mossel Bay, in Sudafrica. Anche loro utilizzano una tecnica chirurgica per estrarre il fegato degli squali, lasciando intatto il resto del corpo. Da quando i due maschi hanno cominciato a cacciare in quelle acque – nel 2020 – gli squali bianchi hanno abbandonato la zona, con pesanti ricadute per l'intero ecosistema marino e sta succedendo anche in Australia.

Il comportamento di caccia osservato anche nel Golfo di California suggerisce quindi che le orche non solo sono in grado di adattarsi a nuove condizioni ambientali, ma anche di innovare le proprie strategie di caccia in base alle prede disponibili. Tuttavia, queste sono solo osservazioni aneddotiche e gli scienziati intendono proseguire con un'indagine più dettagliata sulla dieta di questo pod, che chiarirà se cacciano regolarmente squali bianchi o se si concentrano sui giovani solo quando di presenta l'occasione.

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