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Era solo da ben otto anni ed era l'unico esemplare di castoro europeo presente in Alta Engadina. Aveva conquistato il titolo di "castoro più solo della Svizzera" ma poi era arrivata la buona notizia comunicata dall'Ufficio per la caccia e la pesca del Canton Grigioni, l'ente che si occupa del monitoraggio della fauna selvatica nella regione: una femmina era stata avvistata nell'area.
Mancava però ancora la certezza dell'eventuale accoppiamento: non era detto infatti che i due si sarebbero necessariamente incontrati. Ma così è stato e i due castori hanno anche dato vita a una famiglia con la nascita di due cuccioli.
La ripopolazione dei castori in quest'area è molto importante, considerando che la presenza di questi animali è utilissima per modellare l'habitat naturale producendo effetti utili per l'ecosistema e per le altre specie che vivono nella zona.
I castori erano spariti non solo in Svizzera ma in gran parte dell'Europa per quasi mezzo secolo. Nel paese elvetico non se ne vedevano più dall'inizio del ‘900 e il motivo è sempre stato solo uno: la caccia. La pelliccia e la carne di questo animale sono stati la sua "condanna a morte" e la mancata tutela della specie aveva appunto portato alla sostanziale scomparsa. Con l'introduzione di nuove normative a tutela dei castori negli ultimi dieci anni però questi animali sono ricomparsi attraverso delle re introduzioni anche in Italia e appunto in Svizzera dove si stima vi siano almeno 5 mila individui.
In Alta Engandina, però, non se ne erano visti fin quando non è stato avvistato l'esemplare maschio che per otto anni è stato l'unico della zona. Poi, appunto, l'arrivo della femmina e ora quello dei loro cuccioli.
Anche qui in Italia negli ultimi anni sono comparse dal nulla alcune piccole popolazioni di castori europei. Le prime segnalazioni sono arrivate dalla Toscana e dall'Umbria a partire dal 2021, in seguito alla liberazione in natura non autorizzata di alcuni esemplari, avvenuta probabilmente tra il 2017 e il 2018. Successivamente, questi animali sono tornati anche in Abruzzo, Campania e Molise e anche in questo caso la loro origine resta sconosciuta.
Andrea Viviano, ricercatore del gruppo Rivers with Beavers che studia e monitora i castori in Italia, aveva spiegato a Kodami che ad oggi non sembrano esserci conseguenze negative su questo inaspettato ritorno.