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Se è da sempre stato definito "il miglior amico dell'uomo" c'è decisamente più di un motivo ma questa volta ad accertarlo è la scienza. Uno studio condotto da alcuni ricercatori del Dipartimento di Etologia dell'Università ELTE Eötvös Loránd di Budapest, in Ungheria, ha portato alla conclusione che le persone che vivono con un cane considerano la relazione con l'animale "altrettanto soddisfacente o più soddisfacente" rispetto ai rapporti con gli esseri umani per cui ci tengono di più, come gli amici.
Il rapporto con il cane ha infatti superato quello con il partner, il parente e il migliore amico. Solo la relazione tra genitore e figlio ha retto il confronto. Il supporto emotivo che un cane dà è stato valutato dalle persone intervistate per lo studio altissimo e secondo solo a quello di un figlio. Le interazioni negative anche sono state considerate decisamente inferiori rispetto a quelle che emergono nei legami tra persone, con l’unica eccezione dell’amicizia. In pratica, il cane è percepito come una presenza che dà tanto, chiede poco e non delude quasi mai.
Il dato è particolarmente interessante perché non è emerso, attraverso le interviste condotte, alcun profilo psicologico di persone in difficoltà nelle relazione intraspecifiche, ovvero si parla di esseri umani che hanno relazioni buone con gli altri individui e non hanno evidenziato situazioni di difficoltà particolari nei rapporti con le persone. I ricercatori, fondamentalmente, ci hanno tenuto a precisare che non hanno riscontrato che il legame umano-cane sia più forte nelle persone con relazioni umane "più deboli" ma che in generale gli intervistati hanno valutato come preferenziale il rapporto con il cane rispetto a quello che hanno con un amico.
Lo studio: cosa dice la scienza sul senso profondo del rapporto tra persona e cane
Cosa apporta nella nostra vita il legame con un cane? Qual è il senso profondo di questa amicizia interspecifica? A queste domande hanno provato a rispondere Borbála Turcsán, Dorottya Júlia Ujfalussy, Andrea Kerepesi, Ádám Miklósi e Enikő Kubinyi: un team che da anni studia il comportamento del cane e il rapporto con l'uomo. Le risposte sono nello studio pubblicato il 22 aprile 2025 su Scientific Reports che ha confrontato la relazione che si ha con un cane con quelle che abbiamo con partner, figli, amici e familiari.
Lo studio ha coinvolto 717 persone che vivono con un cane. A ogni partecipante è stato chiesto di descrivere il proprio rapporto con cinque tipologie di rapporti: il proprio compagno canino, il partner, il miglior amico, un parente stretto e un figlio. Per la composizione delle domande e l'interpretazione delle risposte è stato usato un metodo utilizzato in psicologia che si chiama "Network of Relationships Inventory", che misura 13 aspetti delle relazioni.
I partecipanti hanno così dovuto esprimere i propri sentimenti in termini di soddisfazione, supporto, intimità, compagnia, gestione dei conflitti e vicinanza emotiva. E in molte di queste che possiamo definire "dimensioni di relazione" il cane ha vinto sugli esseri umani.
Il cane ti capisce, ti sostiene, ti fa stare bene
Secondo i risultati dello studio, le persone hanno descritto il rapporto con il proprio cane come:
- più soddisfacente di quello con partner, amici o parenti;
- più ricco di supporto emotivo;
- e con meno interazioni negative (meno litigi, incomprensioni, tensioni) rispetto a qualsiasi relazione umana — a parte quella con il miglior amico.
Lo studio ha evidenziato un dato in fondo già emerso in altri studi, anche. Ovvero che il legame tra cane e umano somiglia a quello tra genitore e figlio. Chi vive con un cane ha evidenziato che la relazione è fatta di cura, di protezione e di presenza costante. E spesso descrive il cane come un “figlio peloso”. Questa descrizione, spesso abusata da chi però vede nell'animale un surrogato di un bambino, in questo caso emerge come il frutto di una relazione sana in cui c'è la considerazione dell'altro come essere vivente dotato di cognizioni ed emozioni e non un oggetto animato su cui riversare le proprie mancanze o frustrazioni. E' dunque da intendere come una profonda presa di coscienza della responsabilità necessaria di avere un rapporto con qualcuno che appartiene a una specie diversa ma che merita rispetto e cura in senso lato, ovvero non solo nell'appagamento dei suoi bisogni fisici ma considerandone il lato psicologico ed emotivo.
Un cane non sostituisce una persona ma è un valore aggiunto
Un altro mito che lo studio sfata riguarda infatti l’idea che chi ha un forte legame con un animale lo faccia appunto per compensare le relazioni umane. Emerge dalla ricerca esattamente il contrario: chi ha un rapporto sano con il proprio cane ha spesso anche amicizie e altri tipi di rapporti umani altrettanto pregni di emozioni e esperienze condivise. Il cane così non colma un vuoto ma arricchisce: rende la rete affettiva più ampia e fa aprire anche a nuovi rapporti.
I ricercatori alla fine del paper propongono un vero e proprio cambio di prospettiva: fino a oggi, il rapporto uomo-cane è stato studiato soprattutto attraverso la teoria dell’attaccamento. Ma ora si parla di “provisioni sociali”: un modello che vede il cane non solo come figura di dipendenza affettiva, ma come soggetto attivo in una relazione completa, fatta di compagnia, supporto e stabilità emotiva.